Valentino Rossi e la rassegnazione per quella corona iridata sempre più lontana
Il sole del dottore tramonta, lentamente ma inesorabilmente, ad Aragòn. Vale lo sa. E in questo momento, anche se non lo ammetterà mai, il suo è un cuore che piange. Voleva vincerlo, quest’anno, il suo decimo mondiale. Sperava di farcela, allenandosi e preparandosi adeguatamente, a battere il fenomeno Marquez.
Sarebbe stato il suo sogno: incoronarsi re per la decima volta battendo quel ragazzino che un anno fa lo fece andar fuori di matto. Purtroppo, sembra proprio che questo 2016 non sarà l’anno buono. La rabbia agonistica di inizio stagione, frutto proibito dei duelli all’ultimo sangue fra Vale e Marc dell’anno precedente, si è lentamente spenta, lasciando spazio a una triste e dolorosa rassegnazione. Marc Marquez è lontano. Sempre più lontano. E così la corona iridata. Il problema potrebbe anche non essere questo. Perché il vero problema, per Vale, è il futuro. Non per quanto riguarda il suo valore assoluto di pilota e manico, piuttosto per quanto riguarda calendario, anni che passano, età anagrafica. Il tempo passa per tutti, impietoso. Anche per gli assi.