Giocatori semi-sconosciuti e poche squadre a lottare per il vertice, questa serie A assomiglia sempre più alla serie B
Quello che va a re-iniziare e che tutti chiamano spocchiosamente campionato di serie A, sembra invece essere, a onor del vero, il più classico dei campionati di serie B.
E, per favore, nessuno si senta offeso, che non è proprio il caso. Del resto, una veloce ma non per questo superficiale analisi del campionato di serie A in corso, presenta subito il conto, a chi è sufficientemente attento. Ecco il sunto, per chi vuol capire senza esser vittima di sterili campanilismi, che qui non si giudica né si elegge. La Juventus, con un mercato come quello che è stata in grado di fare, punta diretta al sogno dalle grandi orecchie, punto e basta. Seguono Napoli e Roma, il cui valore è stato certamente sminuito dagli acquisti bianconeri, a nome Higuain e Pjanic. Un passo indietro anche per le cinesi-meneghine, dalla proprietà misteriosa e dalle squadre ancora in fase costruzione.
Poi c’è il Sassuolo, eterna Cenerentola che si spera sappia ancora il fatto suo. E qui, in pratica, finisce tutto. Il resto è la solita Fiorentina che non arriva mai al dunque, la Lazio orfana di ali e centravanti, e un gruppo di partecipanti al balletto di corte: dall’Empoli di Skorupski, Cosic e Croce alla Samp di Sala, Linetty e Silvestre passando per il Palermo di Rajkovic, Hiljemark e Posavec. Insomma, diciamo che i tempi in cui il Napoli aveva Maradona Careca e Alemao, la Roma Ancelotti Di Bartolomei e Falcao, il Milan Gullit, Rijkaard e Van Basten e l’Inter il trio tedesco Matthaus, Brehme e Klinsmann, sembrano essere molto molto lontani. Ecco perché, ci scuseranno tutti, questa serie A appare proprio come la più classica delle serie B.
Niente di personale, naturalmente.