Totti, Totti e ancora Totti: auguri e grazie capitano, con te l’impossibile è divenuto realtà

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Totti fa quarant’anni: il capitano della Roma è stato ed è tutt’ora simbolo di un popolo che ha fatto innamorare alla follia

LaPresse/XinHua
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Totti, auguri e grazie – E’ cresciuto Francè, adesso sì che è diventato grande. No, ci correggiamo subito. Perché oggi sulla torta ci sono 40 candeline da spegnere, ma grande Francesco lo è sempre stato. Più di tutto, più di tutti. Secondo molti addirittura il più grande. Numeri? Basterebbe dire 250 gol in Serie A, ma nessuna statistica renderebbe omaggio a tanta classe. Per quella bisognerebbe solo osservarlo, ammirarlo in rigoroso silenzio, perché qualsiasi commento potrebbe essere di troppo. Quando il Bernabeu si alzò in piedi ed iniziò ad applaudirlo per circa 3-4 minuti consecutivi, ad esempio, nessuno parlò: l’unico rumore era quello del battito delle mani di chi, Francesco, non ha avuto la fortuna di osservarlo ogni domenica.

LaPresse/Alfredo Falcone
LaPresse/Alfredo Falcone

Totti, auguri e grazie – Eppure, da Madrid avrebbero fatto qualsiasi cosa per strappare quel ragazzino oggi diventato signore alla Roma. Anche a Milano, sue entrambe per sponde, anche a Barcellona, anche in Inghilterra. Ma niente, non esiste proprio. La straordinarietà di Totti è stata anche e soprattutto questa: legarsi per sempre a due soli colori che hanno illuminato la sua vita, il giallo ed il rosso. Una fede che non tramonterà mai e non ce ne voglia lo Spalletti di turno. Totti ha vinto, incantato, ha trasformato l’impossibile in realtà: è stato e lo è tutt’ora, simbolo di un popolo che lo ama alla follia. L’ottavo Re di Roma, sì. Quel ragazzino che nei primi anni ’90 iniziava a calcare i campi della Serie A con quel caschetto biondo che adesso appare tanto buffo, oggi fa quarant’anni: noi non possiamo che dirgli auguri e tante grazie. Grazie di tutto. Grazie del tuo essere speciale.

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