Ai Mondiali di Gap del 1972, si scrisse una delle pagine più drammatiche del ciclismo: protagonisti Bitossi e Basso
Doveva vincere Bitossi, aveva già vinto Bitossi, e invece vinse Basso.
Sono passati 32 anni da quel 6 agosto 1972, ma il Mondiale di Gap, in Francia, rimane una delle pagine più drammatiche e impressionanti del ciclismo. Chi ha visto quelle immagini, chi ha vissuto quel momento, non può dimenticare. Bitossi affossato. Basso in paradiso. Bitossi che sul rettilineo inizia a spingere la sua bici con le spalle, con le braccia, con la testa: non ne ha più. Basso che arriva da lontano, da dietro, come uno squalo.
Bitossi attaccò a un chilometro e mezzo dall’ arrivo. Non bastò. Non gli fu sufficiente.
Il Mondiale sembrava suo. Lo sentiva suo. E invece arrivò Basso. Che sfruttò il Cannibale Merckx, che gli tirò la volata. A seguire un 53×13. E via. Basso in maglia arcobaleno. Bitossi che piange affranto.
Quel che resta di quel giorno, oggi, è nelle loro coscienze.
E sono le coscienze che fanno compagnia agli anziani.
Nel bene e nel male.