Dopo essere stato espulso contro il Crystal Palace, Cantona tentò di colpire con un calcio un tifoso avversario, senza però riuscirci
Eric Cantona fece finta di essere un esperto di kung fu. Cantona è un idolo, un’icona, un eroe. Per tanti. Non per noi. A noi è sempre sembrato un gran pallone gonfiato. Il suo colletto all’insù, da galletto di provincia. Il suo incedere altezzoso, da bulletto di periferia. Il suo modo di giocare a calcio, spavaldo quanto vanitoso. Chi è davvero Eric Cantona, al netto della guadagnata fama di “macho”, è racchiuso in pochi fotogrammi: quelli che lo vedono tentare penosamente di tirare un calcio a un tifoso avversario cercando di imitare in maniera farsesca Bruce Lee, salvo poi ricadere goffamente, come un salame appesantito, sui cartelloni pubblicitari dello stadio, senza aver minimamente “colpito” il supporter del Crystal Palace.
Premier League del 1995: uscendo dal campo contro il Crystal Palace, dopo essere stato espulso, Cantona prende la rincorsa e si invola stile kung-fu a colpire Matthew Simmons. Il calcio volante tocca appena, senza alcuna ripercussione fisica, il tifoso. Quello che succede un attimo dopo è quello che succede per strada a quei bulletti che pensano di conoscere un’arte marziale solo perché l’hanno vista in televisione. Cantona perde l’equilibrio, e cade, miseramente, fra cartelloni, divisori e campo. Conscio della figuraccia, una volta rialzatosi, tenta di colpire ancora il tifoso, con un pugno. Ma non ce la fa nemmeno stavolta. Bruce Lee è tutta un’altra pasta, caro Eric. Decisamente.