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Paralimpiadi Rio 2016, Zanardi stupisce ancora: “Tokyo 2020? Può essere! Ho ancora fame”

SportFair

Alex Zanardi non vuole smettere: l’azzurro ha ancora fame di vittoria e, nonostante i suoi quasi 50 anni, pensa già a Tokyo 2020

Un oro “bellissimo”. Alex Zanardi definisce così l’impresa di due giorni fa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nella staffetta mista di ciclismo assieme a Vittorio Podestà e Luca Mazzone.

LaPresse/Reuters

La gara a squadre è un momento di condivisione per definizione – racconta l’ex pilota a Sky Sport 24 – E riuscire a riprodurre uno sforzo che diventa davvero inavvicinabile assieme ai tuoi compagni, che hanno compiuto un percorso molto simile al tuo e che sono anche degli amici, con cui condividi tutto, sicurezze e insicurezze, è una soddisfazione enorme. Il ciclismo, del resto, è sinonimo di fatica e sofferenza, è qualcosa che tende a rafforzare ancora di più i legami e le cose che hai“.

LaPresse/Reuters

Zanardi e gli altri protagonisti di Rio stanno portando alla ribalta il movimento paralimpico. “Quando vedi una grande prestazione sportiva è inevitabile riflettere sul percorso che quell’atleta ha compiuto per arrivare a fare quella cosa meravigliosa. Lo sport tradizionale è fatto anche di miti, di supereroi, che non vedi simili a te, ma nello sport paralimpico ci sono atleti che fanno cose meravigliose partendo da più dietro rispetto alla gente comune, superando gli ostacoli che la vita ha messo loro davanti. Siamo circondati da storie bellissime e tutti ci diamo forza e ispirazione a vicenda“.

Sipa Usa/LaPresse

Due ori e un argento a Londra, due ori e un argento a Rio, Zanardi non smette di stupire e alla soglia dei 50 anni non esclude di andare anche a Tokyo. “Oggi d’argento ci sono anche più capelli in testa – sorride – Atleticamente sto bene ma non sono lo stesso atleta dell’anno scorso. A Londra facevo la convergenza della mia handbike senza occhiali, ora senza occhiali non trovo nemmeno il metro nella cassetta degli attrezzi…Ma ho ancora quella fame e quella voglia che mi fanno sentire un ragazzino – aggiunge – Per Tokyo può essere, vedremo. Sono fiero del mio passato, sono programmato sul presente e proiettato sul futuro“. (ITALPRESS).

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