Con una lettera aperta, Ivano Pizzi si era scagliato contro la Fci per essere stato sospeso prima delle Paralimpiadi di Rio 2016
Prima la lettera aperta con cui Ivano Pizzi si lamentava dell’esclusione dalle Paralimpiadi di Rio de Janeiro a causa della sospensione dall’attività sportiva per 45 giorni decisa dalla Commissione Tutela Salute della Federciclismo per via di valori anomali ematochimici. Poi la risposta della Federciclismo attraverso un duro comunicato stampa: “In relazione ad una lettera aperta scritta dall’atleta Ivano Pizzi, non nuovo ad iniziative disciplinarmente e penalmente perseguibili, pubblicati su alcuni siti d’informazione sportiva, (il cui contenuto gravemente diffamatorio sarà valutato e perseguito in tutte le sedi competenti) si precisa quanto segue. La sospensione cautelativa dall’attività sportiva agonistica dell’atleta Pizzi è un atto dovuto, disposto dalla Commissione Tutela della Salute della FCI nel pieno rispetto della normativa sanitaria FCI, nota a tutti gli atleti, in corretta e stretta attuazione della funzione di monitoraggio e vigilanza sanitaria affidata alla Commissione dagli Organi Federali”.