Escluso dalla Commissione Tutela e Salute della Federciclismo, Ivano Pizzi esprime tutto il suo sdegno con una durissima lettera
“Tutela Della Salute: è questa l’istituzione che dovrebbe tutelare tutti gli atleti italiani e invece sono coloro che mi stanno ammazzando, un sistema malato e corrotto da persone senza scrupoli. Sono riuscito a rialzarmi tante volte durante il mio percorso di vita, ma questa volta sono al collasso, sono profondamente deluso, è un duro colpo, una pugnalata alle spalle, non merito tutto questo“.
Così, in una lettera aperta, Ivano Pizzi, il ciclista abruzzese, oro e argento a Londra 2012, escluso dalle Paralimpiadi di Rio de Janeiro a causa della sospensione dall’attività sportiva per 45 giorni decisa dalla Commissione Tutela Salute della Federciclismo per via di valori anomali ematochimici. “Mi è stata notificata la sospensione dalle competizioni in via cautelare per valori anomali a seguito di un controllo ematico fatto il giorno 8 settembre, poche ore prima della partenza da Roma per le Paralimpiadi di Rio 2016, senza nessuna possibilità di replica, dopo anni di sacrifici, tempo, soldi, rinunce. Umiliato e mandato a casa senza aver fatto nulla – scrive amareggiato Pizzi – Questo sta a testimoniare che i miei valori erano assolutamente idonei e normalissimi per gareggiare e che la mia sospensione è assolutamente ingiusta e sospetta, da parte di organi che ricoprono ruoli assolutamente di prima linea dietro un sistema del tutto corrotto. Dopo l’esperienza infelice ai Mondiali di Notwill nel 2015, sono ancora sconcertato da questa situazione, buttando all’aria un’intera stagione, e ad oggi non si è fatta alcuna chiarezza sulle normative vigenti in tema di tutela della salute. Ho intenzione di chiudere con il ciclismo ma noi tutti dobbiamo lottare per cambiare il sistema per tutelare gli atleti lo sport. Oggi è’ il mio turno domani può essere il vostro“. Alla lettera, il campione paralimpico allega anche gli esami ematici fatti il 6 settembre, quindi 2 giorni precedenti al loro controllo, ed anche quelli fatti il 9, giorno successivo al loro controllo. (ITALPRESS).