Il capezzolo del corridore

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Quando il problema della società è il capezzolo del corridore…

Ci sono notizie che hanno il potere di strappare un sorriso. Amaro, a volte. Altre volte cinico. Ma pur sempre di sorriso si tratta. In tempi come quelli che stiamo vivendo, dove le notizie ci parlano e raccontano, purtroppo, ogni singolo giorno, di sbarchi di profughi, di atti terroristici, di terremoti che distruggono paesi e di paesi che vengono rasi al suolo da bombe provenienti da chissàchi e chissàdove, in nome di chissà quale ragione o chissà quale motivazione, ecco che la società occidentale, con i suoi “problemi da ricchi”, regala un sorriso, grazie a una pubblicità. Terroristi, bimbi sotto le bombe, profughi che muoiono in mare, cadaveri sotto le macerie? Bene, il problema del ricco e benestante occidentale è “il capezzolo del corridore!” Eh, sì. Avete mangiato troppo durante le vostre vacanze? Volete tornare magri? Non vi piace che la segretaria vi guardi come un “mostro?” E allora tutti a correre, a espiare, a smagrire. Nasce così, per sovrabbondanza, il vero e drammatico problema del nostro tempo: “il capezzolo del corridore”: sfregato, arrossato, indurito. Ahimè. Ogni società è rappresentata dal problema che ha: se gli anni 70 hanno avuto l’eroina, il 2016 ha il capezzolo del corridore.
Terroristi, cadaveri, bimbi e profughi se ne facciano una sacrosanta ragione.

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