La nostra particolare attesa verso Juventus-Siviglia: un ‘viaggio’ (nel passato) nelle ore che precedono l’esordio in Champions League dei bianconeri
In quei giorni giungevano frementi le notizie dell’inizio dell’arduo cammino della compagine bianconera nella competizione definita ai tempi “Coppa dei Campioni”. Si era dunque giunti ai primi incontri. E la valorosa resistenza savoiarda non vedeva l’ora di poter dimostrare sul campo il suo valore e i suoi valori. Il presidio si era ritirato per compattarsi ancor di più, ancora una volta, nel castello silente di Vinovo. La formazione stava per nascere all’interno di quella sorta di convento a strisce. I cittadini, all’esterno, cercavano di non far mancare nulla ai loro eroi, ai difensori delle loro mura. Si trattava di combattere gli spagnoli, che stavano sul limitare, un pochetto più in basso. Occorreva spargere il disordine nelle truppe dall’accento straniero. E dopo il disordine, aggredendo con compostezza, annientare il nemico con ordine e disciplina. Don Massimiliano, da par suo, e con modi da gran signore, cercava di ordinare, facendosi capire bene, a quella famigliola bianconera e scalpitante, le ultime certezze a cui ubbidire. Tutti per uno. Uno per tutti. E ora, basta col sentimento. Si scende a battagliare. Vedremo chi tirerà calci al vento.