La storia di Nalini è presente al Cosmobike 2016 a Verona, evento importante per il ciclismo
La storia di Nalini e? la storia di una passione, anzi di due, quella di Vincenzo e Claudio Mantovani. Vincenzo “Cencio”, dopo una carriera nel ciclismo che l’ha portato a conquistare la medaglia d’argento nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, ha iniziato sulla fine degli anni ‘60 a disegnare e produrre capi per se? e per i suoi amici ciclisti. Claudio, piu? giovane di un anno, aveva scelto invece il calcio, vestendo anche la maglia di portiere del Milan: un problema al ginocchio lo costrinse ad abbandonare i campi di gioco per affiancare il fratello in azienda.
In breve tempo il laboratorio artigianale divenne una vera e propria industria, tecnologicamente avanzata, ma senza perdere quella cura e attenzione ai dettagli che e? tipica delle cose fatte con passione. Ma la storia di Nalini e? anche la storia del ciclismo, sia per quanto riguarda le innovazioni di prodotto sia per la presenza costante nel mondo delle corse, a fianco dei team piu? importanti, dalla Banesto alla Cofidis alla Carrera alla Movistar alla Colombia e all’Astana per vestire negli anni atleti come Indurain, Pantani, Chiappucci, Bugno Fignon, Ullrich, Freire, Vinokurov, Cipollini, Zabel, Valverde, Rui Costa, Quintana, Nibali e Aru solo per citarne alcuni.
La storia di Nalini e? una storia autentica che oggi si rinnova e riceve nuovo impulso. Autentica, perche? sorretta da una struttura produttiva ormai unica nel suo genere e in grado di presidiare tutte le fasi della lavorazione. Autentica, perche? in grado di produrre capi essenziali, reali, originali, preferiti dagli atleti e dai ciclisti piu? esigenti per le loro performance e vestibilita?. Autentica, infine, perche? fatta di persone autentiche, veri appassionati, che sanno affiancare alla tecnologia l’human touch, il tocco caldo della mano dell’uomo. L’autenticita? e? il vero valore di Nalini.
Tutti i capi Nalini sono sviluppati e realizzati in Italia dalle linee di produzione interne all’azienda Moa Sport: uno stabilimento unico nel suo genere, che supera i 20mila mq di superficie ed impiega oltre 300 addetti. Moa gestisce l’intera filiera di lavorazione: dalla filatura e lavorazione dei tessuti, al disegno dei modelli, fino al capo finito. Dietro a tutto questo c’e? l’esperienza acquisita in oltre 40 anni di lavoro a fianco dei ciclisti professionisti, cucendogli letteralmente addosso i capi, sulla base delle diverse esigenze, grazie alla ricerca costante di Moa Lab, il laboratorio tecnologico in grado di concepire autonomamente o in collaborazione con fornitori esterni soluzioni tecniche sempre piu? performanti e innovative.
Moa Lab rappresenta il vero cervello dell’azienda, che razionalizza gli input dei ciclisti professionisti e li adatta alla produzione su scala industriale, proiettandoli verso il target dei ciclisti amatoriali piu? esigenti, facendo leva sul know how acquisito e sulle capacita? produttive legate al Made in Italy. I tessuti vengono scelti, trattati e accoppiati in base alle loro caratteristiche tecniche e devono affrontare diversi test in azione prima del loro effettivo utilizzo. Ogni capo e? studiato in ogni minimo dettaglio e puo? essere composto anche da 5 tessuti diversi, ognuno in grado di soddisfare una specifica funzione. I trattamenti e le membrane enfatizzano le qualita? dei tessuti e combinano le esigenze apparentemente inconciliabili come la protezione dagli agenti atmosferici e la massima traspirazione.