Beach Volley, Lupo e Nicolai in coro: “l’indoor adesso non ci snobba più. E quegli sms di Zaytsev…”

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Intervistati dalla Gazzetta dello Sport, Daniele Lupo e Paolo Nicolai hanno svelato alcuni retroscena della loro Olimpiade brasiliana

La spiaggia di Copacabana, l’urlo dei diecimila, quella medaglia d’oro in palio e la vittoria che sfuma. Niente di preoccupante, l’argento che luccica al collo di Daniele Lupo e Paolo Nicolai è una medaglia di cui andare fieri, che regala ai due beacher azzurri la gloria di essere stati i primi a raggiungere una finale olimpica.

LaPresse/Spada
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A distanza di settimane, Daniele e Paolo non hanno rimosso nessuna emozione di quei giorni brasiliani, così hanno raccontato alla Gazzetta dello Sport tutti i ricordi della loro straordinaria Olimpiade. “Un pochino il tifo contro si è sentito — ammette Daniele Lupo un po’ di rammarico c’è, sappiamo che ce la giochiamo con tutti adesso». Più loquace il compagno di mille avventure, quel Paolo Nicolai che non lo lascia mai solo: “onestamente la sto vivendo più come una cosa nostra — racconta il gigante di Ortona — l’emozione di aver raggiunto l’obiettivo prefissato, essere entrati tra i medagliati che ammiravo. Sì è una cosa grande ma pensando a quello che hanno fatto altri c’è poco da montarsi la testa. 

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Il nostro argento può servire da volano. Noi il nostro l‘abbiamo fatto e continueremo a farlo cercando di vincere, è il nostro compito, Poi ci sono altri che sanno meglio di noi come far fruttare la medaglia. Anche la nostra coppia è frutto di un progetto che va avanti da diversi anni e i risultati si sono visti. Bisogna rilanciare il campionato italiano. Ci vuole più professionalità ma è un cane che si morde la coda. Con montepremi così bassi è difficile pensare di vedere atleti dedicati a tempo pieno. D’altronde bisogna alzare il livello per rendere appetibile lo spettacolo. Insomma deve investire di più la federazione ma anche i diretti interessati”.

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Rispetto all’indoor, il beach volley è adesso un movimento in crescita, Paolo Nicolai lo sottolinea in maniera colorita: “fino a qualche anno fa eravamo gli sfigati. Adesso, con le vittorie che arrivano, la considerazione è cresciuta, anche perché molti atleti dell’indoor di alto livello si sono cimentati sulla spiaggia e hanno visto che non è così semplice. E anche il livello de World Tour è molto migliorato”. Sull’argomento interviene anche Daniele Lupo: “c’è rispetto io personalmente ho un rapporto speciale con Ivan Zaytsev che ormai conosco da tempo. A Rio ci incoraggiavamo a vicenda“. Infine una battuta sul derby tutto azzurro con Ranghieri e Carambula, protagonista quest’ultimo della Skyball: “una battuta difficile – la liquida il romanista Lupo – ma in qualche modo ci si adatta. D’altronde nel nostro sport bisogna adattarsi alle variabili più disparate“.

 

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