La Vuelta di Spagna registra sin dalle prime tappe un ritiro di grandi nomi: Kruijswijk, Mas, Zurlo, Taaramae, Bonifazio e altri ciclisti si sono dovuti arrendere. Ecco le cause
Non è neanche finita la prima settimana della Vuelta di Spagna, che già registriamo delle selezioni sia in classifica che in pista. Nei giorni scorsi si erano ritirati ciclisti del calibro di Barguil della Giant-Alpecin, Reynes e il nostro corridore italiano Zurlo della Lampre per un attacco febbrile. Lluis Mas è caduto in maniera molto accidentale al termine della tappa, mentre Fisher in gara. Nella sesta tappa abbiamo registrato un massiccio ritiro di ciclisti: Steven Kruijswijk, Miguel Angel Lopez e Kiserlovski causa caduta (il primo a causa dell’organizzazione scarsa della Vuelta di Spagna, il secondo un probabile vincitore di tappe che hanno come caratura la fuga da lontano) e infine anche Minard si è arreso.
Nel percorso di ieri Michal Kwiatkowski per problemi alla schiena ha lasciato la carovana spagnola, Rein Taaramae per incidente con un’ammiraglia mentre Niccolò Bonifazio causa troppa fatica (questo è stato il debutto in una grande corsa a tappe) ha alzato bandiera bianca. Tra i caduti e poi arrivati acciaccati alla fine della sesta tappa c’è Alberto Contador che a pochi metri dall’arrivo nella quinta tappa si è ritrovato in terra a causa di un contatto e Chaves, che ha rischiato davvero molto sempre nella tappa numero 5. Una Vuelta di Spagna che ha registrato quindi gioie sportive, ma anche tanta paura.