Dopo la positività al deidroclorometiltestosterone, le controanalisi hanno dato esito negati, dunque il judoka sammarinese Gharbi potrà partecipare alle Olimpiadi
Manca ancora l’ufficialità ma per il judoka sammarinese Karim Gharbi ci sono concrete speranze di partecipare alle Olimpiadi di Rio.
Mentre era in corso la conferenza stampa convocata dal 24enne atleta e dalla Federazione sammarinese dopo la sospensione a causa della positività a un metabolita del testosterone, il capo missione della spedizione di San Marino a Rio, Andrea Benvenuti, ha chiamato per chiedere di sospendere la conferenza in attesa di ulteriori verifiche. Le controanalisi, infatti, sarebbero negative. La vicenda risale al 5 luglio scorso quando l’atleta sammarinese è stato sottoposto a un esame antidoping. Le analisi avrebbero dato esito positivo al deidroclorometiltestosterone. Gharbi ha dichiarato in conferenza stampa di essere convinto di non aver assunto alcuna sostanza dopante “per questo – ha aggiunto – ho chiesto con fermezza le controanalisi“. Ieri il verdetto che confermava la positività.
Un mondo che crolla, tanto che lo stesso atleta, di fronte ai vertici federali sammarinesi e ai cronisti, nel ribadire di non aver idea “di come e quando possa aver assunto una sostanza che non conosco“, ha anche affermato che stava valutando l’ipotesi di lasciare lo sport. Poi la telefonata che salva la vita e in questo caso la carriera. Manca ancora la certezza ufficiale però al momento sembra che da Rio la Federazione internazionale del Judo consideri iscritto l’atleta per le gare dell’11 agosto e che i parametri riscontrati siano validi per la sua partecipazione. Manca ancora la conferma ufficiale, però a San Marino sono già al lavoro per cercare un volo che porti in tempo l’atleta a Rio. (ITALPRESS).