Il significato delle Olimpiadi di Rio per Federica Pellegrini
Per qualche rigo, cercheremo di nuotar controcorrente, pensando non tanto al metallo tanto adorato e in una vasca, purtroppo, sfumato, quanto alla metamorfosi naturale che, prima o poi, sorprende, e prende per mano, ogni donna che abiti il pianeta terra. Probabilmente, per la Pellegrini di Rio, vale quel detto che spesso si usa per i cambiamenti, cercando di dar loro un’accezione positiva: “quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”. Ecco, ci piace pesare che a Rio sia nata la farfalla Federica, meno interessata a gare, nuoto e compagnia bella, e più interessata alla vita vera, fatta di un compagno di vita, di un progetto familiare, di uno o più figli. La Pellegrini ha detto che “nemmeno lei ha capito il perché in vasca fosse scesa un’altra Federica”. Forse lei non può farlo, è troppo coinvolta.
A noi viene in mente la soluzione più semplice, e cioè che dopo anni spesi ad allenarsi e ad andare avanti e indietro nelle piscine d tutto il globo, la luce dell’agonismo si sia pian piano affievolita, lasciando spazio a una luce molto più forte, molto più intensa, molto più naturale, in fondo: la luce della maternità. Andiamo controcorrente, sapendo di provocare forse molte ire, ma ci piace immaginare che la piscina di Rio abbia visto la scomparsa del bruco Pellegrini e la nascita della farfalla Federica. Fosse davvero così, i nostri migliori auguri. Speriamo presto nella più bella vittoria che Federica Pellegrini possa ottenere nella sua vita di donna, non nella sua carriera, che quella è già fin troppo ricca e indimenticabile: una vittoria che dia luce a una vita.