Olimpiadi Rio 2016, è tempo di bilanci: per l’Italia un buon bottino complessivo, ma che peccato per tante altre grandi occasioni sprecate
L’Olimpiade perfetta non c’è mai stata per l’Italia e forse mai ci sarà. Ma adesso che le Olimpiadi di Rio 2016 si sono appena concluse, nonostante il buon bottino di medaglie per gli Azzurri, restiamo con l’amaro in bocca per quello che è successo in questi giorni. Con un totale di 28 medaglie vinte di cui 8 d’oro abbiamo confermato lo stesso identico numero di 4 anni fa a Londra, e migliorato di un soffio le 27 medaglie di Pechino 2008. Restano lontani, però, gli anni d’oro delle edizioni precedenti con le 32 medaglie di Atene 2004, le 34 di Sydney 2000 e le 35 di Atlanta 1996 (con 10 ori ad Atene, 13 sia a Sydney che ad Atlanta).
E’ un peccato, dicevamo, perchè è andata bene ma poteva andare molto molto meglio. Ad esempio siamo rimasti clamorosamente a secco nell’atletica leggera, dove con Schwazer e Tamberi avremmo portato a casa tre medaglie d’oro certe, ma non hanno potuto gareggiare ne’ l’uno ne’ l’altro dopo le note vicende del marciatore altoatesino e l’infortunio del marchigiano. E che peccato per Alessia Trost: una medaglia d’oro a 197cm per il salto in alto femminile forse non capiterà mai più. E la friulana, che nel 2013 aveva saltato i 2 metri indoor e 198cm all’aperto, non ha fatto meglio di 194cm e si è classificata al quinto posto rimanendo anche fuori dal podio.
Non succedeva dalle Olimpiadi del 1956 a Melbourne che l’Italia rimaneva a secco di medaglie nell’atletica leggera. Quello di Alessia Trost è stato uno dei tantissimi piazzamenti, come quello di Antonella Palmisano quarta nella marcia. Abbiamo toccato il fondo a Rio de Janeiro, e adesso bisogna pensare a come ripartire.
Complessivamente l’Italia, oltre alle 28 medaglie, ha totalizzato ben 42 piazzamenti di cui ben 10 medaglie di legno. Dieci quarti posti: a Londra erano stati 8, a Pechino 13. Ecco tutti i numeri dell’Italia a Rio 2016:
- Medaglie d’Oro = 8
- Medaglie d’Argento = 12
- Medaglie di Bronzo = 8
- Tot. Medaglie 28
- Quarti posti: 10
- Quinti posti: 6
- Sesti posti: 15
- Settimi posti: 5
- Ottavi Posti: 6
- Tot. Piazzamenti = 42
Totale medaglie + piazzamenti: Italia 70 volte tra i primi 8.
Tre italiani hanno vinto più di una medaglia: Niccolò Campriani, due medaglie d’oro, Tania Cagnotto, un argento e un bronzo, Gabriele Detti, due bronzi.
Significa che l’Italia è molto competitiva in tante discipline olimpiche e in molti sport. Ma anche che siamo stati sfortunati. Tra i piazzamenti più dolorosi ci sono quelli di tante atlete che hanno rappresentato l’Italia con il cuore, senza però riuscire a regalarci una medaglia: tutte al quarto posto Federica Pellegrini, Petra Zublasing, Vanessa Ferrari, le “Cicciottelle” del Tiro con l’Arco, le splendide ragazze della Ginnastica Ritmica, la già citata Palmisano. Altre nostre “big” da cui ci aspettavamo non solo una medaglia, ma anche un oro a testa, non hanno neanche raggiunto la finale: Arianna Errigo e Jessica Rossi, oltre a Petra Zublasing che era super-favorita in due gare invece ha fatto flop nella prima ed è finita quarta all’ultimo tiro nella seconda.
Peccato anche per Nibali, che è caduto quando era vicinissimo alla sua medaglia d’oro su cui aveva puntato tutta la stagione, e per Marco Aurelio Fontana, che era in testa nella Mountain Bike quando ha forato compromettendo la gara. Peccato anche per Chamizo, soltanto bronzo nella lotta e deluso perchè lui è il campione del mondo e voleva quell’oro. Che dire di Clemente Russo, eliminato da una scelta molto discutibile dei giudici? Anche nel pugilato siamo rimasti a secco dopo tanti anni.
L’Italia ha fatto flop in molte competizioni in cui storicamente faceva incetta di medaglie: abbiamo già parlato di Atletica Leggera e Pugilato, ma che dire di Vela, Tiro con l’Arco e Canoa?
Ci siamo difesi bene nella Scherma, nonostante il flop di Arianna Errigo: portiamo a casa 4 medaglie di cui un oro, comunque molto peggio di 4 anni fa (7 medaglie di cui 3 ori), di 8 anni fa (sempre 7 medaglie, di cui 2 ori), di 12 anni fa (sempre 7 medaglie, di cui 3 ori). Bisogna tornare indietro al 1988 per trovare la casella “medaglie d’oro” dello Scherma ferma a quota 1.
Abbiamo invece fatto il pieno nel tiro (a volo e a segno): 7 medaglie vinte, di cui 4 ori e 3 argenti. Non eravamo mai andati così bene in questa disciplina, e se Petra Zublasing e Jessica Rossi avessero fatto il loro, avremmo potuto vincere altre 3 medaglie di cui un paio d’oro. Ecco perchè come la si voglia guardare, sono sì buoni risultati ma con l’amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato.
Bene anche nel Judo con il fantastico oro di Fabio Basile e l’argento di Odette Giuffrida. Bene nel nuoto con Greg Paltrinieri fantastico oro nei 1.500 metri, sul podio con lui anche Detti per il bronzo.
La nota positiva è quella della prospettiva. Molte medaglie di Rio sono arrivate da atleti giovanissimi, che non erano arrivati qui per vincere ma soltanto per fare esperienza in vista di Tokyo 2020. E tanti altri piazzamenti arrivano da giovani promettenti. Ma se vogliamo crescere, dobbiamo investire nello sport. Come stanno facendo in Gran Bretagna con risultati eccellenti.
La scossa può arrivare dal ciclismo: un fantastico Elia Viviani ha vinto in pista l’oro più bello ed emozionante di queste Olimpiadi, riportando l’Italia al vertice in una delle competizioni più nobili e storiche: la velocità su pista. Anche i ragazzi dell’inseguimento hanno sfiorato un bronzo incredibile, senza neanche allenamenti, arrivati a Rio richiamati dalle vacanze pochi giorni prima delle gare. Ed quelle nel velodromo è una delle competizioni che mette in palio più medaglie: 10 d’oro, 30 complessive. La Gran Bretagna ne ha vinte 11, di cui 6 d’oro, regalandosi un eccezionale secondo posto nel medagliere complessivo, risultato storico mai raggiunto prima neanche in casa a Londra 4 anni fa.
Idem sul canottaggio: tanti equipaggi giovani, abbiamo collezionato due medaglie di bronzo e tre quarti posti, si può migliorare molto in vista di Tokyo.
Bene anche gli sport di squadra, con l’argento dei fantastici ragazzi della Pallavolo e quelli del Beach Volley, battuti entrambi dal Brasile padrone di casa (in entrambe le gare aiutati non poco dagli arbitri), l’argento del Setterosa e il bronzo del Settebello.
L’Italia è lì: rimane nella top-10 delle super-potenze internazionali dello sport con il nono posto complessivo sul medagliere, conferma gli 8 ori delle due precedenti elezioni e anche il numero complessivo di medaglie.
Insomma, non peggiora ma non migliora neanche. E stavolta si poteva fare molto di più, visti anche i flop di Cina e Russia. Ma soprattutto, a Tokyo 2020 bisogna fare molto di più. E per raggiungere risultati importanti, bisogna investire nello sport. Se vogliamo arrivare a Roma 2024 pronti anche da un punto di vista di competitività e di educazione sportiva, iniziamo a lavorare da oggi sfruttando l’onda emotiva di questi Giochi Olimpici brasiliani. Perché lo sport è maestro di vita, le Olimpiadi trasmettono valori. Le vittorie regalano entusiasmo, e noi vogliamo emozionarci ancora.