Olimpiadi Rio 2016, Ciclismo, le prime parole di Elisa Longo Borghini dopo la vittoria della medaglia di bronzo
“Sono felicissima per questa medaglia, perche’ l’ho ottenuta in una gara dal percorso molto difficile. Non credevo fosse cosi’ dura“. Dopo aver pianto nelle braccia del ct Edoardo Salvoldi, la piemontese Elisa Longo Borghini, bronzo nel ciclismo su strada donne, racconta le sue prime impressioni. Sul lungomare di Copacabana si piazza terza nello sprint con l’olandese Anna Van der Breggen, la vincitrice del Giro d’Italia 2015 e qui oro, e la svedese Emma Johansson. Cosi’ il bronzo e’ suo, di questa ex regina delle Fiandre che lo conquista al termine di 137 durissimi chilometri, con il vento e il manto stradale che mettono a dura prova l’equilibrio di chi gareggia. E infatti succede di nuovo l’incredibile: colei che stava volando verso la vittoria, l’altra olandese Anne Van Vleuten, dopo aver staccato l’americana Mara Abbott cade in discesa a Vista Chinesa, appena duecento metri dopo il punto dove ieri andato per terra Vincenzo Nibali, che a sua volta aveva visto sfumare l’oro. Ma la Van Vleuten batte la testa e quindi dopo le prime cure del caso viene ricoverata in ospedale dove si trova in condizioni stabili ed e’ comunque “in stato cosciente”, secondo quanto precisano dagli organizzatori con una nota.
La Longo Borghini e’ sorella di Paolo Longo Borghini, buon gregario da ciclista professionista, e figlia di Guidina Dal Sasso, ex sciatrice di fondo che ha partecipato a tre edizioni delle Olimpiadi invernali. Su di lei puntava Salvoldi, e i fatti gli hanno dato ragione, vista la tempra di questa ragazza capace di tornare ai piu’ alti livelli dopo il pauroso incidente occorsole nel campionato italiano di tre anni fa, quando la ricucirono con cento punti, molti dei quali per lesioni interne. “Proprio ieri ho parlato con Nibali – racconta a Copacabana – e mi ha detto che si trattava di una discesa molto tecnica, ma anche insidiosa. Quindi l’ho percorsa facendo molta attenzione. Io so so cosa vuol dire avere un brutto incidente, prche’ ne ho avuto uno tre anni fa e ne porto ancora i segni. Ma adesso sono troppo felice per pensarci“.
I complimenti a Elisa Longo Borghini del presidente della FCI Renato Di Rocco
Non sapremo mai se le tre inseguitrici, quelle che poi sono salite sul podio nella prova olimpica femminile in linea, avrebbero raggiunto Mara Abbott se Elisa Longo Borghini non si fosse “sacrificata“. E’ difficile capire come sarebbero andate le cose. Quello che e’ certo, pero’, e’ che se non fosse accaduto, Elisa, la piu’ lenta in volata tra Anna Van der Breggen (nuova campionessa olimpica) e la svedese Emma Johansson, molto probabilmente non sarebbe riuscita nell’impresa di portare a casa la prima medaglia per il ciclismo di queste Olimpiadi. Ne e’ convinto anche un entusiasta Presidente della FCI Renato Di Rocco, subito dopo l’arrivo: “Elisa non era favorita in volata. E’ stata molto intelligente ad insistere e riprendere l’americana, assicurandosi una medaglia veramente meritata. Per lei e per tutta la squadra. Ho ammirato ancora una volta una formazione azzurra affiatata e che ha corso in maniera splendida. Devo fare i complimenti per questa grande gioia a tutte le atlete, a Dino Salvoldi e a tutti i collaboratori, che assicurano con continuita’ risultati di grande prestigio al ciclismo italiano“.