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Olimpiadi Rio 2016, Bolt si scaglia contro il doping: “stiamo estirpando l’erba cattiva”

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I 200, i tre ori e il doping, Usain Bolt parla di tutto nella conferenza stampa alla Ciudade des Artes: che show del giamaicano

Istrionico come sempre ma al contempo concentrato per diventare leggenda. Usain Bolt resta fedele al suo personaggio, si concede ai selfie, balla il samba, il solito showman.

LaPresse/Reuters

Mi piace intrattenere, è anche per questo che la gente viene a vedermi. Cerco di rendere le cose diverse, è la mia personalità“, sorride nella conferenza stampa tenuta alla Ciudade das Artes, a Rio. Dove fra qualche giorno sarà protagonista alla ricerca di uno storico tris d’oro su 100, 200 e 4X100 per la terza Olimpiade di fila. Lo sprinter giamaicano non ha paura di nulla, appare sereno: “da ragazzino cresci guardando le Olimpiadi per cui qui mi diverto e mi metto ripetutamente alla prova“. E rivincere i tre titoli a cinque cerchi dopo Pechino e Londra non gli basta: “voglio davvero il record sui 200, voglio correre sotto i 19 secondi – garantisce Bolt, che sette anni fa, ai Mondiali di Berlino, stabiliva il primato su entrambe le distanze con 9″58 e 19″19 – sono più nervoso per i 200 che per qualsiasi altra gara. Nei 100 so quali sono i miei punti di forza e quelli deboli, ma nei 200 sono sempre nervoso, dalle batterie alla finale“.

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Quella di Rio passerà alla storia come l’Olimpiade senza la Russia dell’atletica. Bolt è sensibile al tema doping e quando gli chiedono se sia sicuro di gareggiare contro avversari puliti, la sua risposta è netta: “nella vita non c’è niente di sicuro ma non mi sono mai preoccupato di andare là fuori. E’ una cosa di cui devono occuparsi Wada e Cio, il mio compito è’ gareggiare ed entusiasmare il pubblico. Penso però che lo sport stia andando nella direzione giusta, stiamo estirpando l’erba cattiva. E’ per questo che la gente ha fede. Bisogna superare i momenti bui per arrivare a quelli belli, credo che ci sarà uno sport pulito fra pochi anni“. (ITALPRESS).

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