Dopo le cattive prestazioni offerte al volante della Toro Rosso, Daniil Kvyat addossa le colpe sui vertici della Red Bull
La stagione di Daniil Kvyat continua a regalare solo rabbia e amarezze, prima la retrocessione in Toro Rosso, poi le cattive prestazioni che tengono costantemente fuori dalla top ten il pilota russo.
I motivi di questo periodo nero restano legati allo shock subito ad inizio stagione, quando Helmut Marko e Christian Horner decisero di promuovere Max Verstappen in Red Bull, retrocedendo Kvyat in Toro Rosso. “Non posso incolparli, perché mi hanno permesso di diventare un pilota competitivo. In questo momento però non sono così forte a causa di quello che è successo diversi mesi fa. Ma non è una scusa, è una spiegazione” le parole di Kvyat riportate da Motorsport.com. “Queste cose, alla fine, ti possono rendere più forte, ma quello che è accaduto mi ha fatto riflettere molto e non è semplice.
Mi ha fatto smettere di godermi quello che faccio e ora ho bisogno di tornare ad amare il mio lavoro. Ho davvero bisogno della pausa, forse più di chiunque altro. Stavo veramente chiedendo troppo a me stesso, cose che non sono possibili in macchina in questo momento. E’ facile prosciugare se stessi ed è come mi sento io in questo momento. Molte persone che mi conoscono bene mi hanno detto che non ero me stesso nelle ultime settimane, ma non ho bisogno di essere compianto per questo, perché ognuno di noi attraversa dei momenti di questo tipo“.