Cessione Milan che ormai è realtà: figura centrale della trattativa è Nicholas Gancikoff
Cessione Milan, tutto fatto – Cessione Milan che ormai è definita in ogni suo dettaglio e dopo le ammissioni di Silvio Berlusconi all’uscita l’Ospedale, si attende solo la firma sul patto preliminare di vendita. La deadline rimane sempre fissata per il 15 luglio, ma con ogni probabilità la firma dovrebbe arrivare tra l’8 e l’11 del mese in corso. Ma, quello che sta più a cuore dei tifosi milanisti, è sapere che la trattativa per la cessione del club ai cinesi è ormai cosa fatta. “La trattativa è ben avviata, Gancikoff è una presenza importante”, le parole rilasciate ieri da Adriano Galliani.
Cessione Milan, Gancikoff con Galliani – Già, Nicholas Gancikoff. L’ex uomo ombra, oggi più che mai al centro del mondo rossonero. Il braccio destro di Sal Galatioto, advisor dell’operazione, ha assunto con il passare delle settimane un ruolo centrale nella trattativa fino a diventare figura di primo piano e ‘intoccabile’ sulla scena delle negoziazioni. La cena di ieri in compagnia di Galliani e Montella, solo l’ultimo segnale della sua ‘posizione di forza’. Inizialmente etichettato come l’uomo che avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione dello stadio all’interno della cordata orientale, Gancikoff ha poi rafforzato notevolmente la proprio posizione: è lui l’uomo al quale Galliani deve far riferimento in questo periodo in cui ogni decisione deve essere presa in comune accordo tra le parti, è stato lo stesso Gancikoff ad imporsi sulla scelta dell’allenatore con Silvio Berlusconi
Cessione Milan, il ‘potere’ di Gancikoff – Sarà lui, inoltre, a ricoprire nel Milan cinese la carica di amministratore delegato del club. Oltre ad assumere un posto nel nuovo CDA della società rossonera. Scalata al potere in piena regola (con l’avallo cinese): Gancikoff ha inoltre già dato direttive sul budget per la prossima campagna acquisti, 100-120 milioni di euro. E ieri, nel summit di mercato, la sua presenza – poco mediatica ma di assoluta sostanza – si è fatta notare eccome. Niente interviste o annunci, ma solo lavoro con un obiettivo preciso da centrare: consegnare il Milan ai cinesi. Missione compiuta.