Carl Lewis, la sabbia e il vento

SportFair

Mi sono ritirato nel 1997 e lo sport da allora è in costante declino. Sono stato uno di quelli, con Sergey Bubka e Sebastian Coe, che ha stabilito un modello di ciò che lo sport è stato. Penso che a volte si deve guardare indietro per andare avanti

Frederick Carlton Lewis, noto come Carl Lewis nato a Birmingham, il 1º luglio 1961,  ex velocista e saltatore statunitense è considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi avendo vinto 10 medaglie olimpiche, delle quali 9 d’oro e 1 d’argento in quattro partecipazioni dal 1984 al 1996, 8 medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo ai campionati del mondo di atletica leggera, in quattro partecipazioni dal 1983 al 1993.  Nato in una famiglia di atleti,  Lewis iniziò a gareggiare nel salto in lungo all’età di tredici anni. I genitori che nella loro città avevano fondato un Club di atletica leggera, per  non  affidare  il piccolo Carl ad una baby sitter, lo portavano al Club e lo lasciavano giocare nella fossa di sabbia della pedana del salto in lungo, mentre loro si dedicavano agli allenamenti ed alla gestione del club. HeadshotCarlCuriosità e destino della famiglia Lewis: la madre, Evelyn partecipò anche alle Olimpiadi del 1952 di Helsinki, negli 80 metri ad ostacoli. Inizi difficili per lenta crescita del piccolo Carl, poi lo sviluppo e gli allenamenti proprio con il salto in lungo, a testimonianza del fatto che quella fossa di sabbia è sempre stata speciale. Nel 1975, a soli 14 anni, era già considerato il miglior saltatore in lungo dello stato del New Jersey. Un giovane così promettente si faceva notare e non solo a livello locale; s’iniziava a parlare di lui e molte università si fecero avanti per averlo nel proprio campus; Carl scelse la Houston University per iniziare ad allenarsi con Tom Tellez, da molti considerato uno dei migliori allenatori in circolazione. Proprio oggi Carl Lewis è  alla la Houston University per svolgere a tempo pieno il ruolo di coach……  trascorre così  le sue giornate prprio lì dove è cresciuto, dove si è formato, dove è diventato tra sabbia e vento…….il figlio del vento. Siamo sicuri che spiegare ai giovani che il talento ed il successo non arrivano mai per caso e che l’impegno, la  pazienza ed  il sacrificio sono componenti basilari di formazione e successo personale. Chi meglio di lui potrà trasmettere il sacrificio e le emozioni che lo portarono a divenire il Figlio del Vento; il più veloce al mondo ai giochi Olimpici di Helsinky nei 100m,  Carl Lewis stupisce il mondo intero conquistando la medaglia d’oro nei 100 m piani, nel salto in lungo e nella staffetta 4×100 m. Una rapida escalation che lo portò a stabilire il record mondiale nei 100 m alle Olimpiadi di Seul con il tempo 9’92 per miglioralo e abbaterlo succesivamente ai mondiali di Tokyo nel 1991 con il tempo di 9’86. La carriera sportiva di Carl Lewis si concluse con nove ori ed un argento olimpici, mentre ai Mondiali conquistò otto ori, un argento ed un bronzo, per un totale di venti medaglie nelle due competizioni più importanti.  Dal 1990 Lewis divenne vegano, senza più il consumo di proteine animali voleva dimostrare che tutto è possibile, smentendo che  il consumo di grandi quantità di alimenti di origine animale possano alimentare più muscoli e più forza fisica ” il tuo corpo è il tuo tempio. Se lo nutri correttamente starà bene ed aumenterà la longevità”. http-media-nbclosangeles-com-images-1230-675-carl-lewis-1984-olympics-la Il suo ultimo oro è ad Atlanta ai giochi Olimpici del 1996 dove con il suo ultimo allungo  salta 8, 50 m e conquista l ultima  medaglia della sua grande carriera.  Su quella sabbia si è creata una leggenda che continua a correre sempre più velocemente.

Nel 2003, invece, il nome di Lewis venne fuori in una lista di oltre 100 atleti che le autorità sportive statunitensi avrebbero coperto nonostante la positività a dei controlli antidoping; Lewis affermò solo che che gli stimolanti assunti involontariamente erano prodotti acquistati in erboristeria. Si è sempre schierato contro Lewis: “C’è solo un modo per allenarsi: quello giusto. C’è solo un modo di gareggiare: quello giusto.” Oggi insegna atletica e ogni tanto si dedica alla musica e  chissà se ad ogni soffio di vento ascolti il rumore dell’aria  pensando alle sue imprese, ai successi,  alla storia che ha scritto ed alla sabbia…..perchè per  capire da che parte soffii il vento,  la sabbia gli ha sempre indicato la direzione giusta da seguire, il traguardo da raggiungere……….. la cosa certa è che lui sarà sempre…  ..figlio del vento

https://youtu.be/IxU9Ux0603g

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