No. Le invasioni di campo non sono tutti uguali. E quella del tifoso croato che ha scavalcato per andare ad abbracciare i suoi idoli dopo il gol-vittoria di Luka Modric in Turchia-Croazia è stata un’invasione di campo sana, bella, pulita. Nessun intento violento, nessuna voglia di esibizionismo. Soltanto un’irrefrenabile passione che porta a sfogare l’adrenalina con un gesto proibito, ma innocuo. Dopo il gol, Modric e i suoi compagni hanno festeggiato insieme al tifoso che li ha raggiunti sfrecciando sull’erba con le ginocchia, proprio come avevano appena fatto i calciatori verso l’angolo di campo con la bandierina. E i calciatori l’hanno abbracciato, hanno esultato con lui, come se fosse un loro compagno. “Esultare con la mia gente è la cosa più bella che possa esistere” ha spiegato Modric nel post partita, intervistato sull’invasione del tifoso. “Abbiamo visto che non era pericoloso, che voleva solo festeggiare con noi, e l’abbiamo abbracciato perchè noi siamo la Croazia e lui è davvero uno di noi come tutti i nostri tifosi“. Parole stupende ancor più del gesto.
Modric, una partita straordinaria che ricorda il miglior Pirlo, grande uomo anche fuori dal campo.