Arriva nelle sale il film di Pelè. Tutti sono con O’Rei. Noi no
Sua Maestà ci scuserà. O almeno lo speriamo. Ma sentiamo di dover dare fiato a una voce fuori dal coro. Arriva oggi nelle sale italiane il film sulla vita di Pelè, e tutti giù a parlar bene di questo uomo-giocatore. Ecco, è proprio su questo punto che si fa la differenza. La differenza fra uomo e giocatore.
Nulla da dire, ci mancherebbe altro, sul Pelè calciatore. 1283 (o 1281) gol, 3 Mondiali conquistati, il cruccio di non aver mai vinto un’Olimpiade con il Brasile. Nessuno discute le sue qualità di calciatore e di campione. Ci permettiamo di dissentire sul perenne modo di incensare anche le “gesta” del Pelè uomo. A noi sembra che Pelè sia, da sempre, molto attento e guardingo in ogni sua dichiarazione.
Troppo. Assomiglia molto ai politici che governano questa povera Italia: parole spese senza mai dire nulla di concreto. Recentemente, gli sono state poste alcune domande. Ecco le “non-risposte” di Pelè: Cosa pensa di Dunga c.t. del Brasile? È un uomo molto onesto, con una sua moralità. E cosa c’azzecca la moralità col saper fare bene il c.t. di una Nazionale di calcio? Sabato si gioca la finale di Champions, vorrebbe giocare nel Real o con l’Atletico? Mi piacerebbe giocare nel Barcellona.
Scusi, signor Pelè, la domanda è circostanziata alle 2 finaliste di Madrid, non se ne era forse accorto? Mah, che dire? Sono solo 2 esempi, ma rendono perfettamente l’idea sul modo di interpretare la vita dell’uomo Pelè: senza sbilanciarsi mai. Sua Maestà ci scuserà, speriamo, ma al suo eterno “non prendere posizione” preferiamo di certo caratteri come quelli di Best, Cantona, Maradona. Gente che si è esposta, ma che è rimasta per sempre nel cuore dei propri tifosi. Gente che ha preso posizione. Gente che ha detto per davvero quello che aveva dentro. Gente che non aveva paura di nessuno.