Durante gli anni in McLaren, Magnussen avrebbe dovuto ricevere una supercar come benefit, ma nessuna compagnia assicurativa ha voluto stipulare una polizza per la sua giovane età
Può un pilota di Formula 1 avere problemi con la polizza assicurativa della propria automobile privata? La risposta negativa sembrerebbe scontata e, invece, raccontando la storia di Kevin Magnussen molti di voi dovranno ricredersi.
L’attuale pilota della Renault F1 non è stato fortunato in passato con le agenzie assicurative, alquanto restie a concedergli una polizza non convinte della sua abilità alla guida. I fatti risalgono al 2014, quando il pilota danese ancora indossava la tuta della McLaren-Honda in coppia con Jenson Button. Magnussen avrebbe dovuto ricevere come benefit dalla scuderia di Woking una McLaren 650S, una supercar con 650 cavalli del valore di circa 500mila euro. Contratti firmati, colore e interni già scelti e vettura pronta per essere parcheggiata in garage. Purtroppo, l’intoppo non si è fatto attendere e Magnussen si è visto costretto a restituire quel gioiellino. Motivo? L’irreperibilità di compagnie assicurative disposte a stipulare una polizza dall’importo congruo al valore della vettura, vista anche la giovane età del pilota.
“È vero – ha rivelato in questo giorni un portavoce della scuderia alla stampa danese – la McLaren aveva messo a disposizione quella vettura per entrambi i piloti. Jenson Button non ha avuto nessun problema, per Kevin abbiamo faticato a trovare una polizza decente. Dopo tante ricerche, la compagnia si è finalmente trovata, purtroppo Magnussen ci aveva già lasciato“. Sorrisi e ilarità, sorpresa e incredulità: le compagnie assicurative non si fidano dei piloti di Formula 1. Del resto, con tutti quegli incidenti mostrati in mondovisione, questa scelta non risulta poi così poco condivisibile, vero Magnussen?