Doping, la Cina risponde alle accuse: “nessun caso insabbiato”

SportFair

La Cina si difende dalle accuse: nessun caso di doping insabbiato secondo la Chinada

Nessun insabbiamento. La Chinada, l’agenzia antidoping cinese, rispedisce al mittente le accuse negando che siano state occultate le positività dei suoi nuotatori come invece riportato dal “Times“, secondo il quale cinque casi, due a ottobre e tre a cavallo fra fine 2015 e inizio 2016, siano stati nascosti per evitare scandali. Zhao Jian, vice direttore della Chinada, ha spiegato che c’è un’indagine in corso, si attendono ancora le controanalisi ed entro 20 giorni verranno diffusi risultati e sanzioni. Alla finestra la Wada, che già ieri aveva fatto sapere che avrebbe fatto chiarezza sulle accuse mosse contro il nuoto cinese mentre qualche giorno prima il “Times” aveva puntato il dito contro la Russia, sostenendo l’esistenza di un doping sistematico anche in vasca, con successivo occultamento dei casi positivi.

Condividi