Oggi al Carpi ma con un passato in rossonero, Marco Borriello ripercorre la sua carriera e ammette: “l’unico rimpianto che ho è quello di non aver giocato insieme a Totti, ci consideravano alternativi”
Il rossonero che ritorna, ma questa volta da avversario. “Al Milan ho imparato tutto: la cultura del lavoro, la gestione della pressione, il rispetto. Nello spogliatoio mi giravo e vedevo solo capitani di ogni nazionale. Pazzesco. Il ricordo più bello è l’esordio in A. Sento ancora spesso Billy Costacurta e Massimo Ambrosini e ogni tanto vedo Paolo Maldini”. Ma questa sera, Marco Borriello, proverà a dare un dispiacere ai suoi ex tifosi. “Nell’anno di Leonardo ho segnato tanto e siamo andati in Champions. Pensavo di restare, da titolare, invece mi hanno ceduto. L’anno dopo realizzai a San Siro il gol della vittoria della Roma ed esultai: dissero che ero polemico con i tifosi, ma io ce l’avevo con Galliani – racconta Marco Borriello, oggi attaccante del Carpi, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport –, ho fatto pace con lui solo la scorsa estate a Ibiza”.
Milan ma non solo, nel passato di Borriello anche la Roma: “Un rimpianto? Non aver giocato in coppia con Totti. Eravamo considerati in alternativa. Peccato che la Roma non mi abbia dato fiducia. Sarei rimasto lì per tanti anni, ma non giocavo mai: poi cosa avrei raccontato ai nipotini? Roma è un ambiente bellissimo, ma anche difficilissimo per le pressioni. Bisogna tenere i nervi saldi”. Borriello, un Napoletano tifoso del… “Sono sempre stato tifoso del Napoli. Se non andavo allo stadio seguivo la partita dalla radiolina rossa della Sony di mio padre: portava fortuna. Il Napoli gioca benissimo e Higuain sposta gli equilibri. Però è tutto aperto: Inter, Juve e Roma sono tutte candidate a vincere”.