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Dieselgate: il Gruppo Volkswagen costretto a svendere i suoi marchi ?

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La soluzione per trovare liquidità e uscire dallo scandalo del dieselgate potrebbero essere drammatiche per l’intero Gruppo tedesco

Lo scandalo del “diesegate”, relativo alle emissioni truccate da parte del Gruppo Volskwagen, potrebbe avere ripercussioni così pesanti da costringere il Colosso tedesco a soluzioni da “lacrime e sangue”. Solo qualche mese fa, ovvero a settembre, la Casa di Wolfsburg era il primo Gruppo automobilistico al mondo, dopo aver sorpassato l’eterna rivale Toyota, inoltre godeva di una liquidità quasi illimitata, capace di permettere investimenti e sponsorizzazioni senza precedenti.

Purtroppo ad un certo punto la favola è finita e lo scandalo delle emissioni truccate si è abbattuto sulla Volkswagen come un fulmine a ciel sereno, distruggendo i sogni di gloria e le ambizioni dei tedeschi. A poco a poco si sta delineando l’enorme prezzo – in termini economici, ma ovviamente anche d’immagine – che il Gruppo sarà costretto a pagare. Agli americani “truffati” è andato un risarcimento da ben 120 milioni di dollari, mentre in Europa questo tipo di rimborso è stato rifiutato, anche se è già partita una “class action”, senza dimenticare le azioni legali che verranno prese dai singoli. Anche il Brasile ha inflitto una pesante multa per le emissioni del pick-up Amarok costruito proprio in Sud America, mentre la modifica del software incriminato costerà circa 8 miliardi di euro. Facendo un calcolo approssimativo, il costo che Volkswagen dovrà sopportare sarà di circa 40 miliardi di euro, ma parliamo di una cifra al ribasso, destinata sicuramente a salire.

Il Gruppo è già passato al contrattacco, chiedendo un prestito di 20 miliardi, anche se questa mossa non sarà sufficiente e bisognerà ricorrere anche ad altre, drammatiche soluzioni. Senza contare i mezzi pesanti, il Gruppo teutonico gestisce i brand Volkswagen, Audi, Bugatti, Bentley, Porsche, Seat, Skoda e la Casa motociclistica Ducati. A questo punto, è ormai chiaro che la Casa teutonica dovrà rinunciare almeno ai marchi che creano solo immagine e a quelli che non producono profitti. Il primi a rischio è Bugatti che ha provocato un pesante rosso con la Veyron, ma anche Seat non è mai riuscita ad emergere nonostante i continui investimenti. Anche alcuni singoli modelli potrebbero scomparire, come l’ammiraglia Volkswagen Phantom, oppure la non troppo fortunata Audi A1, senza dimenticare gli investimenti nel mondo del motorsport che potrebbero avere una drastica riduzione.

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