Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, le giustificazioni dei due piloti Ferrari

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I due piloti Ferrari provano a spiegare la pessima prestazione messicana

La Ferrari in Messico ha toccato non solo il punto più basso della propria stagione, ma addirittura degli ultimi 5 anni: era infatti dal Gran Premio australiano del 2009 che nessuna delle 2 monoposto targate Maranello tagliasse il traguardo. Incredibile il tentativo di rimonta di Sebastian Vettel dopo il contatto con Ricciardo al primo giro che l’ha fatto precipitare all’ultimo posto, ma la condotta del pilota tedesco non ha convinto quasi nessuno, per primo Sebastian stesso.

LaPresse/Photo
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“Oggi dal punto di vista del risultato non è affatto una buona giornata perché la macchina era ottima e io ho fatto due errori gravi. Peccato perché il passo era simile a quello delle Mercedes, ma si vede che oggi alla curva sette non stavo simpatico. Mi spiace per il team perché avevo pensato che potessimo fare bene, io se faccio un errore alzo la mano e lo ammetto e oggi mi rendo conto di non aver lavorato come avrei potuto. Comunque, per quanto riguarda le prestazioni della macchina, è un giorno positivo” – queste le parole di chiaro sconforto del pilota numero 1 della Rossa, onesto nell’ammettere i propri errori, di nuovo terzo nella classifica iridata dopo il sorpasso messicano di Rosberg.

Kimi Raikkonen ha vissuto l’ennesimo contatto ravvicinato con il connazionale Bottas, che per alcuni nel paddock si è chiaramente vendicato degli episodi del recente passato: “Io oggi ho perso la ruota, mentre a Sochi l’ho colpito e come ho sempre detto ci sono due modi diversi di guardare le cose. Queste sono le gare, ma un po’ mi aspettavo potesse succedere dopo la Russia, perché alcuni non dimenticano le cose. Questa è la vita! Decidete voi. Non cambia nulla in questo momento e non cambierà nulla da parte mia per il futuro. Oggi è stato un weekend molto negativo perché tutte le cose sono andate storte, ma la velocità c’era e come team non abbiamo perso nulla. È stato soltanto un fine settima difficile”.

 

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