Visti i recenti accadimenti parigini, abbiamo deciso di parlare di momenti sportivi che hanno visto i francesi al centro della scena per i loro capolavori
Il Re è sdraiato. Sull’erba. Sembra Paolina Borghese. Gli è stato appena annullato un capolavoro. Come se qualcuno avesse stracciato le pagine scritte da Baudelaire, o se qualcuno avesse bruciato le ninfee di Monet, o se qualcuno avesse tagliato le creazioni di Coco Chanel. Siamo nel 1985. Si gioca la finale di Coppa Intercontinentale Juventus–Argentinos Juniors. Il risultato è sull’1-1. Quando succede un miracolo calcistico. Una di quelle azioni che andrebbero immortalate per sempre. Una di quelle giocate da salvare come si salvano gli esemplari rari. Colpo di testa di Bonini, Platini controlla al volo, colpo veloce di destro prima che la palla tocchi terra, a effettuare un sombrero volante ai danni del suo arcigno difensore, la palla sorvola la testa del difensore e, mentre è ancora in aria, Le Roi la colpisce col sinistro, con forza, precisione ed eleganza, infilandola nel sette alla sinistra del portiere Vidallè. Un gol memorabile. Un capolavoro, per l’appunto. L’arbitro Roth annulla per presunto fuorigioco passivo di Aldo Serena. È a questo punto che Platini aggiunge capolavoro a capolavoro, sdraiandosi bellamente sul prato di gioco a sottolineare con la sua mimica facciale la clamorosa “stupidata” commessa dal signore col fischietto. Quell’immagine di Michel Platini entrerà per sempre nella storia del calcio mondiale.
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