Il tecnico del Napoli si lamenta: zero rigori assegnati ai partenopei non sono accettabili
Tanti casi sospetti nelle ultime partite, interventi duri che avrebbero potuto far concedere un rigore al Napoli, invece alla casella rigori conquistati e concessi dagli arbitri ai partenopei, c’è ancora un roboante zero: Maurizio Sarri, dopo il pari che non lancia i suoi in classifica, alza quindi la voce e comincia a lamentare stranezze negli arbitraggi che hanno riguardato le partite del Napoli.
“Cosa ci è mancato? Rispetto alle ultime partite solo un pizzico di culo! Uso un linguaggio senza parafrasi? Credo che stavolta non ce ne fosse bisogno, questa è una parola di uso comune. E credo che ormai la usino anche in Vaticano” – battuta a parte per sciogliere la tensione del post partita, Sarri non è felice di quanto successo nell’ultima giornata di campionato e non solo – “abbiamo giocato bene e creato tante palle gol. Abbiamo offerto una delle migliori prestazioni contro un avversario difficile, su un terreno dove non si può giocare a calcio. Abbiamo tirato tantissimo e concesso poco. La squadra ha fatto quello che doveva fare, pazienza per il risultato, non possiamo pensare di disintegrare ogni gara. La partita era difficile, contro una squadra di grande aggressività: nonostante questo abbiamo creato le nostre 6-7 palle gol nitide ma, un po’ per colpa nostra e un po’ per la bravura di Perin, la partita è finita 0-0”.
Quello di Sarri diventa un vero e proprio sfogo quando si finisce a parlare del contatto fra Burdisso e Higuain, per quello che sembrava un rigore netto: “mi è sembrato palese che ci fosse un rigore a nostro favore. E doveva esserci anche l’espulsione del difensore. Non abbiamo avuto un penalty in tutto il campionato, è abbastanza strano visto che siamo la squadra che ha giocato più palloni in area. Voglio comunque sottolineare che usciamo bene da una partita difficilissima”.
Il campionato del Napoli continua con tanti alti ma anche alcuni bassi inaspettati: facile sfogarsi con polemiche a fine partita, ma l’unica strada per fare bene porta solo ed esclusivamente al campo.