Ruffini e Ponselé: a Kazan lui le aveva chiesto di sposarlo attraverso la tele
Era stata una storia d’amore entrata nelle case di tutti gli italiani, perlomeno quelli appassionati di nuoto, all’improvviso e durante la rassegna iridata di Kazan: era il primo agosto quando Simone Ruffini conquistava il titolo iridato nella 25 km, dopo aver già conquistato la qualificazione olimpica nei 10 km. Era in quel momento che la favola sportiva si tingeva di romanticismo: il marchigiano saliva sul podio, cantava l‘inno ed estraeva un foglietto bianco dalla tasca per annunciare di voler sposare la propria fidanzata, senza giri di parole: “Aurora mi vuoi sposare?”.
Aurora è la ventitreenne pesarese Ponselè, anche lei nuotatrice, a Kazan a un passo dalla vittoria nella 10 km, sfuggita per una rotta sbagliata quando era in testa. Aurora, presa dall’entusiasmo aveva risposto: “ma certo che sì, dopo Rio, dobbiamo pensare alla casa, aspettare che si sposi mia sorella…”. Non si era negata, anche se in quelle parole alcuni avevano letto dei tentennamenti.
Adesso è tutto finito. Come in certe storiehollywoodiane: è finita con un comunicato congiunto di “separazione”. La coppia è scoppiata, meglio pensare (solo) al nuoto. E lui è già in Brasile. Percorsi che si dividono, come le rotte che tengono in acqua. La frase dice tutto: “abbiamo deciso di concentrarci sui prossimi importanti impegni agonistici, primo fra tutti l’Olimpiade di Rio2016”.
Era una coppia solida, ufficiale, che durava da sei anni e che faceva tutto insieme: notte e giorno all’Aniene ma in un attimo tutto finisce.