Rugby: ecco a voi Julian Savea, il discepolo di Lomu che fa grandi gli All Blacks

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Già 38 mete in 39 incontri con la maglia all black per l’ala di origini samoane, superato Lomu che ne aveva segnate ‘solo’ 37

Un treno in corsa, un bus senza freni. Questa è la descrizione che più si avvicina a Julian Savea, uno dei giocatori più rappresentativi degli All Blacks, lanciati alla conquista della Coppa del Mondo di Rugby.

LaPresse/PA
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Julian è l’emblema della vittoria schiacciante della Nuova Zelanda sulla Francia, un 62-13 che ha come protagonista il ragazzo di Wellington, autore di 3 mete che portano a 8 il bottino in questa Rugby World Cup, record di Lomu eguagliato. Proprio Jonah Lomu è l’idolo di Julian Savea, un paragone che il ragazzo all black allontana: “ho sempre detto che nessuno potrà mai avvicinare Lomu – afferma con modestia – e lo ribadisco ora: Jonah è stato ed è unico. E’ un onore vedere il mio nome accostato al suo, ma io penso solo a svolgere al meglio il mio lavoro. E il confronto, proprio perché improponibile, non mi mette pressione”. I numeri però dicono altro. Con la tripletta al Millennium Stadium contro la Francia, Julian Savea ha già toccato la fantastica cifra di 38 mete in 39 incontri, superando già il proprio idolo fermo a 37.

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L’ala di origine samoane ci ha abituato a mete esplosive, fantastiche e belle da vedere, mete che incarnano la sua potenza e la sua fisicità. Da manuale è la seconda di quelle firmate in Galles, quando ha steso gli avversari come birilli: prima l’ala Noa Nakaitaci, poi l’estremo Scott Spedding e infine, evitando il placcaggio, il pilone Rabah Slimani. Devastante. Adesso Julian ha solo un obiettivo che si chiama Sudafrica, un ostacolo da oltrepassare a suon di mete, l’unico strumento per avvicinarsi al mito, un mito chiamato Jonah Lomu.

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