Gigi Datome riparte con il suo Fenerbahce proprio dagli Usa e dall’NBA che sembrano avergli voltato le spalle
Gigi Datome è il classico esempio di come tutto nella vita, anche in quella di uno sportivo, torni: il suo Fenerbahce, squadra che l’ha prelevato e voluto dopo un’esperienza non esaltante in NBA fra Detroit Pistons e Boston Celtics (qui decisamente più apprezzato anche se non rinnovato), aveva in programma una mini tournée proprio negli States. Sete di rivincita o no poco importa: alla prima contro i Brooklyn Nets Datome ha infilato 16 punti, secondo miglior realizzatore della squadra turca che ha vinto con merito contro la franchigia americana.
Nessun rimpianto nelle sue parole ma la voglia magari di dimostrare il proprio valore: “Avrei preferito trovarmi a Detroit e battere i Pistons, per dimostrare ancora una volta che in questa Lega ci potevo stare. Ho atteso di sapere se c’erano chiamate Nba, che sono arrivate. Mi volevano Dallas, Clippers e Washington e mettevano sul piatto dei buoni contratti. Ma non vedevo opportunità sul campo. Allora ho vagliato quelle europee: dalla Russia alla Spagna, dall’Italia alla Turchia. Volevo trovare spazio e giocare in una squadra al più alto livello possibile. Quello turco è un campionato in crescita e il Fener è una società che è arrivata alle Final Four l’anno passato, eliminata in semifinale, con gran voglia di rivalsa. Istanbul è una bellissima città, ho ottenuto un buon accordo economico. E poi per me si è mosso Obradovic in persona, praticamente il Mourinho del basket. O meglio, il Phil Jackson degli europei. Per noi in spogliatoio è un’autentica leggenda, uno che ha vinto tutto con Nazionale e club. Fa giocare un basket di letture, molto intelligente, collettivo, con tante soluzioni in attacco e cura del dettaglio. Mi piace”.
Ma se il sogno di un giocatore di basket resta l’NBA, Datome lascia una porticina aperta in merito: “In due anni può accadere di tutto. È una decisione che verrà presa alla fine del contratto. Magari torno in Nba o vado a Roma. Chi lo può dire? Ma ora sono concentratissimo su ciò che mi aspetta in questa bella realtà”.
In bocca al lupo Gigi, il palcoscenico è di quelli importanti: fatti valere.