Caso-Fifa, adesso tremano anche le banche

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La banca svizzera Credit Suisse ha reso noto di essere stata ascoltata dai magistrati per il caso di corruzione che ha investito la Fifa

L’inchiesta sulla Fifa sta interessando anche i più grandi colossi bancari mondiali. Nella propria consueta relazione trimestrale, Credit Suisse ha reso noto di essere stata ascoltata dai magistrati svizzeri e statunitensi nell’ambito delle vicende di corruzione che hanno investito la Fifa.

Credit-SuisseNello specifico, precisa l’istituto bancario, propri dirigenti sono stati interrogati in merito alle relazioni con la Fifa, tra cui persone od entità citate nel relativo atto di accusa depositato negli USA il 20 maggio. L’inchiesta mira a chiarire se Credit Suisse e altri istituti abbiano consentito transazioni sospette o omesso di osservare le norme antiriciclaggio in vigore. La vicenda riguarda quella venuta alla luce alla vigilia del Congresso della Fifa quando furono arrestate a Zurigo 14 persone in relazione a presunte mazzette per l’assegnazione dei mondiali del 2018 in Russia e 2022 in Qatar. Credit Suisse ha assicurato il proprio appoggio alla magistratura. Pur non fornendo cifre sull’affare Fifa, nel rapporto si legge che Credit Suisse ha costituito nel terzo trimestre accantonamenti per 280 milioni di franchi per far fronte a dispute giuridiche che riguardano casi ancora irrisolti quali lo scandalo Libor. Le dispute non influiranno minimamente sulla solidità finanziaria del gruppo.

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