Vuelta, show degli italiani! Alessandro De Marchi vince la 14a tappa regolando i compagni di fuga! Aru resta leader

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Nel gruppo del leader, Aru perde 7 secondi da Quintana e 1 da Rodriguez ma resiste in maglia roja

Si è corsa oggi la prima di tre tappe di montagna decisive in questa Vuelta 2015, quelle che decideranno le sorti del Giro di Spagna, con Fabio Aru a difendere la maglia roja di leader e una squadra priva di alcuni elementi importanti (Nibali espulso, Tiralongo ritirato) ma che può ancora contare su corridori molto competitivi del calibro di Dario Cataldo, Luis Leon Sanchez, Diego Rosa e, soprattutto, lo spagnolo Mikel Landa che ha già vinto l’11a tappa corsa in Andorra: tutti chiamati a fare gioco di squadra per portare l’italiano in trionfo per le strade di Madrid, per un successo che farebbe bene a questo sport per i valori che incarna.

Nella tappa di oggi 3 GPM: al km 118 il Puerto de Estacas de Trueba (3a categoria, 11 km al 2,9%), al km 158,5 il Puerto del Escud (1a cat., 11,5 km al 6,4% PMed, 15% Pmax) e infine l’Alto Campoo/Fuente del Chivo (Cat. HC, 18 km al 5,5% PMed, 9% Pmax), fissato in corrispondenza del traguardo finale. 215km per la tappa più lunga di questa Vuelta di Spagna 2015. L’avversario più pericoloso alla vigilia  era Purito Rodriguez a 27” di ritardo nella generale dal leader Aru e da sempre a caccia di una vittoria finale in uno dei grandi Giri.

Fuga che da subito appare importante: Salvatore Puccio (SKY), Jose Joaquin Rojas Gil (MOV), Alessandro De Marchi (BMC), Mikael Cherel (ALM) e Carlos Quintero Norena (COL) per un gruppetto di 5 unità che ha avuto un vantaggio sul gruppo anche di 9’30” quando è cominciata la salita de il Puerto del Escud. Due italiani in questo plotoncino con la speranza fin da subito che il gruppo del leader con i più forti, impegnato a controllarsi l’uno con l’altro, lasciasse andare i battistrada: così è stato, con i battistrada lontani nella generale e lasciati liberi di giocarsi il successo di tappa.

A 30 km dal traguardo finale, tutta la Astana proteggere Aru, così come la Movistar attorno a Valverde, aspettando gli ultimi km con la salita finale. Due finali di tappa nella tappa: fra i fuggitivi De Marchi sembra quello con la ruota migliore e risponde agli attacchi dei compagni di fuga. A vincere è proprio lui, corridore sfortunato della BMC che negli ultimi km si libera degli altri (Puccio l’ultimo a mollare) con un vantaggio che alla fine si riduce sensibilmente sul gruppo dei migliori.

Dietro Fabio Aru cerca di mettere pressioni nel gruppo del leader, scappando via e seguito dai soli Majka e Nairo Quintana: si staccano Rodriguez, Chaves, Nieve, Dumoulin e Valverde fin quando l’azione dell’italiano viene annullata, sebbene il leader sia restìo a mollare l’idea di prendere vantaggio sui rivali più accreditati. Alla fine a 3’33” da De Marchi arriva Nairo Quintana (di nuovo top10), abile a guadagnare qualche secondo (7 per l’esattezza) su Aru.

2c7893b3d9d7f4abdd4116c186c1f328_169_lNella generale Fabio Aru resta leader con adesso 26” su Purito Rodriguez (gli rosicchia un secondo) ma incrementa su Dumoulin ora a 49”: classifica generale molto corta ma saranno probabilmente questi 3 a giocarsi la vittoria finale della Vuelta nelle prossime due tappe decisive.

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