Tappa di montagna durissima con il lussemburghese che torna a vincere in una grande corsa: Aru cede la maglia roja a Rodriguez per solo 1”, esattamente il vantaggio che aveva alla partenza sul rivale
La 16a tappa era quella più attesa del trittico di montagna che da sabato sta decidendo le sorti di questo Giro di Spagna: da Luarca a Ermita de Alba/Quirós per 185 km e 7 GPM, due di terza categoria, tre di seconda, uno di prima e uno Especial, con la pendenza dell’ultima salita all’11% con punte del 20% e un’altitudine di 1220m. I più complicati ovviamente gli ultimi due, con l’incognita anche delle condizioni meteorologiche.
Pronti via e una fuga importante e da lontano: ai 70 km sono in 10 i fuggitivi, fra loro Pierre Rolland (Europcar), Frank Schleck (TREK), Omar Fraile (Caja Rural), Moreno Moser (Cannondale), con un vantaggio che sfiora addirittura i 20 minuti. Come prevista la presenza della maglia a pois Fraile, a caccia di punti preziosi per mettere al sicuro la sua maglia. I 10 passano agilmente i primi tre GPM: Alto Aristébano, Alto de Piedratecha e Alto de la Cabruñana già alle spalle quindi, con il quarto, l’Alto de Tenebredo, il prossimo a essere affrontato. Il ritmo nel gruppo viene invece scandito in maniera molto blanda dalla Katusha di Purito Rodriguez e dalla Astana di Aru. Evidente da subito che la fuga andrà in porto.
La Tinkoff Saxo si mette a fare l’andatura nel gruppo ai 35 km e fa grandissima selezione: il vantaggio di quelli davanti nel frattempo scende fino ai 15 minuti. Brutta caduta di Chavanel in discesa, sbattuto violentemente con la spalla contro il guardrail e con il ciclista che non riesce a continuare mentre davanti rimangono solo in 4, con una piccola frattura iniziale fra i due plotoncini che ben presto si trasforma in notevole distanza. È Frank Schleck a dettare l’andatura davanti, rimanendo da solo in compagnia del colombiano Torres.
Mentre Schleck s’invola in solitaria verso la vittoria di tappa, nel gruppo succede che Dumoulin incredibilmente si assesta in seconda posizione mentre Aru chiude in coda: non ha una buona cera l’italiano e si vede in maniera palese in questo tratto. Ma sarà davvero l’ultimo a mollare nel finale.
Grande fatica per il lussemburghese della TREK negli ultimi durissimi metri ma alla fine è vittoria per distacco e a braccia alzate: nel gruppo del leader curiosamente Landa fa l’andatura in testa mentre Aru arranca insieme a Dumoulin, arrivato anche lui in fondo al plotone. Alla fine però scatta Purito Rodriguez e Landa aspetta l’italiano per aiutarlo a salire, con Aru mai domo nel cercare di restare attaccato alla ruota dello spagnolo. Dumoulin, l’avversario più difficile in vista della cronometro di mercoledì, si stacca a circa 30”.
Lo spagnolo guadagna ma un generosissimo Aru cede il primato in classifica solamente per 1”, esattamente il distacco a parti inverse nella giornata di ieri! Nella generale Purito guida quindi davanti ad Aru, mentre terzo e quarto sono Majka e Dumoulin a 1’35” e 1’51”: attenzione all’olandese quindi.
Sempre più una Vuelta incredibile in cui l’equilibrio regna sovrano.