Us Open, Seppi soddisfatto: “Djokovic troppo forte, ma ho fatto una grande partita”

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“Giocare all’Arthur Ashe Stadium è speciale, non puoi non giocar bene”. Poi l’altoatesino indica il favorito: “se Nole arriva in semifinale, il favorito è sempre lui”

Non poteva fare molto di piu’, ma ci ha provato. Battere Novak Djokovic e’ gia’ un’impresa, in uno Slam poi e’ come scalare l’Everest con tanto di zavorra sulle spalle.
Andreas Seppi Andreas Seppi si e’ arreso in tre set (6-3 7-5 7-5), ma ha giocato un’ottima partita contro il numero uno meritandosi gli applausi del pubblico dell’Arthus Ashe Stadium. “Giocare in uno stadio cosi’ grande e’ molto piu’ semplice che sul campo 13 o 17 in mezzo alla confusione – spiega il 31enne di Caldaro – e’ tutto perfetto, tutto bellissimo. Non puoi giocare male“. I centrali dei tornei del Grande Slam li ha provati tutti, dalla Rod Laver Arena di Melbourne (dove lo scorso gennaio ha battuto Roger Federer) al Philippe Chatrier di Parigi, dal Centre Court di Wimbledon all’Arthur Ashe Stadium di Flushing Meadows. “Quale preferisco? Dovessi giocare il match della vita sceglierei il Centre Court“.
LaPresse/XinHua
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Prima di cedere a Djokovic, ha battuto il qualificato statunitense Tommy Paul e il russo Teymuraz Gabashvili:contro Nole e’ difficile – sottolinea l’azzurro – soprattutto da fondo campo ti regala poco o nulla ed è difficile stargli dietro, mantenere il suo ritmo. Penso però di aver giocato un buon match contro il numero uno del circuito. Sicuramente meglio che nei due turni precedenti. Non avevo espresso un buon tennis, ma mi ero piaciuto per l’atteggiamento in campo“. Quindi indica il favorito del torneo: “Djokovic ha fatto fatica anche a Montreal e Cincinnati, ma poi se arriva in fondo, semifinale o finale. secondo me il favorito per il titolo e’ sempre lui“.

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