Il velocista italiano regola gli avversari con uno spunto dirompente. Secondo John Degenkolb
La decima tappa del Giro di Spagna ha regalato il suo primo sorriso azzurro con l’ottimo Kristian Sbaragli autore di una volata perfetta nelle tempistiche e nella potenza espressa sulle due ruote. Grande successo italiano in una tappa che non era certamente da annoverare tra quelle particolarmente dure di questa Vuelta, analizzandola ovviamente da un punto di vista altimetrico. Sono state infatti soltanto due le salite della giornata: il Puerto del Oronet (3ª cat., 6 km al 4,4%) e l’Alto del Desierto de Las Palmas (2ª cat., 7 km al 5,6%). Il primo GPM era fissato dopo 29km dal via e sarebbe potuto servire sulla carta da lancio per un gruppetto di fuggitivi. Il GPM dell’Alto del Desierto de Las Palmas è stato invece fissato a 16km dal traguardo e, dopo aver scollinato, sono stati 7 i km di discesa, seguiti da altri 9 in pianura. Tappa relativamente “breve”, per un percorso di 146 km da Valencia a Castellon de la Plana e aperta alla vigilia a qualsiasi tipo di scenario: fuga da lontano, selezione per i velocisti in crisi sull’ultima salita, o volata a ranghi compatti con i velocisti magari rientrati nella discesa e nel tratto di pianura finale seguenti l’ultima salita.
Da subito va detto che c’è stato il solito tentativo di fuga da lontano con ben 40 ciclisti a formare il gruppo di battistrada: gruppone che però ai 70 km si è ridotto progressivamente, arrivando all’ultima e definitiva formazione di 6 unità (fra questi Matteo Montaguti e Stephen Cummings), con un vantaggio scarso di un minuto. Gruppo ripreso ai 50 km dal plotone maglia rossa e da quel momento una serie di scatti e controscatti che hanno portato alcuni corridori ad avere minimi vantaggi (Sicard, Ellisonde, De Marchi e Brambilla i più attivi) con il gruppo che li ha sempre tenuti a distanza di sorveglianza.
I tre fuggitivi Sicard, Ellisonde e De marchi sono stati però ripresi a 4.5 km dal traguardo: volata di gruppo ormai prossima. Volata incredibile a ranghi ridotti con il gruppo composto solo da una sessantina di unità con il nostro Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka) che prende la ruota giusta ai 70 metri circa e s’invola verso la sua prima vittoria in quest’edizione 2015 della Vuelta, corsa che in altre tappe l’aveva già visto piazzato fra i primi nelle volate disputate.
Prima vittoria di tappa in un grande Giro per il 25enne empolese: Sbaragli corridore completo dallo spunto interessante sul traguardo ha tenuto benissimo sulle salite di giornata regolando, va ricordato, un corridore dal pedigree importante come Degenkolb sul traguardo di Castellon de la Plana. E speriamo che questo tocco d’azzurro sia di buon auspicio per il prosieguo della Corsa.