Sergio Perez pentito di aver lasciato la Ferrari per la McLaren spera in un ritorno
Sergio Perez poteva essere un pilota Ferrari, ma la decisione di non attendere un altro anno, rimanendo in Sauber, come gli aveva chiesto l’allora team principal Stefano Domenicali, accettando l’offerta della McLaren, alla fine ha modificato la sua carriera. “A quel punto (nel 2013, ndr) Stefano (Domenicali) mi ha detto di stare alla Sauber per un altro anno e poi andare alla Ferrari, ma poi e arrivata l’occasione con la McLaren” rivela il pilota messicano a Skysports.com. L’annata no con il team di Woking e il suo licenziamento dopo una sola stagione ha danneggiato la sua reputazione. Tuttavia, Perez non si pente della mossa. “No, in quel momento la McLaren era vincente da un paio d’anni, quindi era la squadra dove andare” ha detto. “Poi, però, si è scoperto che non era la squadra giusta e col senno di poi ha piuttosto danneggiato la mia reputazione, perchè quando una grande squadra si libera di te dopo un anno davvero danneggia la tua reputazione in questo sport” ammette il pilota della Force India.”Ma io credo nei miei risultati nel corso dell’anno passato e di quest’anno se ne avrò ancora sarà l’occasione per tornare in un top team“. Infatti, Perez non ha abbandonato la speranza di avere un futuro in Ferrari, pur avendo un po’ rovinato il suo rapporto con il team di Maranello con la decisione passare alla McLaren. “No, per niente, il rapporto con loro è ancora buono. In passato sono stato molto vicino a guidare per la squadra, così in Formula 1 non si sa mai cosa può succedere“, ha aggiunto. Per ora, però, la strada verso il team modenese è preclusa, visto l’annuncio di mercoledì con la riconferma dell’attuale line up anche per la prossima stagione, con il rinnovo di Raikkonen al fianco di Vettel. “Credo che la Ferrari abbia voluto una certa stabilità dopo tutti i cambiamenti che hanno avuto in passato” ha detto. “Sono alla ricerca di un po’ di stabilità e hanno grandi progetti per il prossimo anno. Penso che in questa stagione è stato un po’ altalenante per Kimi, ma è stato anche sfortunato“.