Le regole del rugby, “Lesson n°1”: touche e mischia

SportFair

Un cammino attraverso tutte le basi del rugby, i primi due fondamentali: touche e mischia

Iniziamo un breve cammino per scoprire insieme le varie fasi di gioco del rugby, sport sempre più apprezzato anche in Italia. Avvicinarsi a questa disciplina non è certo difficile, l’ambiente è conviviale, il tifo è sano e sportivo e dopo ogni partita tutti a bere una birra in compagnia. Più complesso invece è comprendere i regolamenti e le dinamiche di gioco, le regole da tenere in considerazione sono tante sia nelle fasi statiche che dinamiche.

LaPresse/PA
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Appreso che si gioca in 15 e che il pallone va sempre passato all’indietro o al massimo in linea, iniziamo a scoprire le dinamiche delle due fasi statiche principali, la touche (rimessa laterale) e la mischia ordinata.

La touche avviene ogni qualvolta il pallone supera la linea di fallo laterale e a seconda di chi ha fatto uscire il pallone o da fase di gioco o da fase statica (calcio di punizione o rinvio) viene assegnata ad una o all’altra squadra. La rimessa laterale può essere giocata rapidamente sul punto di uscita o indietro quanto si vuole purchè il passaggio venga eseguito oltre i 5 metri (linea tratteggiata che corre lungo tutta la verticale del campo). Più complesso invece l’allineamento delle due squadre, il numero non può essere inferiore a 2 giocatori oltre al lanciatore (ruolo tallonatore) e non c’è limite al numero di giocatori schierati che viene deciso dalla squadra che lancia la palla. La difesa può decidere se adeguare all’attacco il numero di giocatori oppure se allinearsi in numero inferiore. Il tallonatore, ruolo fondamentale per le fasi statiche di mischia e touche, ha l’onere di lanciare il pallone oltre i 5 metri e perfettamente a metà (corridoio) tra le due squadre che si contenderanno la palla utilizzando diverse strategie come quella di alzare un compagno il più in alto possibile per rendere più semplice la conquista dell’ovale. Questa operazione vista in televisione può risultare semplice, ma dietro a questo movimento ci sono parecchie ore di allenamento per sincronizzare il movimento dei saltatori con il lancio del tallonatore.

LaPresse/Alfredo Falcone
LaPresse/Alfredo Falcone

Passiamo ora all’altra fase statica del rugby, la mischia ordinata. 8 uomini coordinati con spinta e respirazione contendono il pallone all’altra squadra cercando di avanzare il più possibile. Il peso totale di una mischia professionista può superare la tonnellata, potete quindi immaginare la pressione che subiscono i giocatori in questa fase di gioco veramente logorante e dispendiosa di energie. Ma veniamo al regolamento, la mischia viene eseguita in seguito ad una caduta in avanti del pallone. La palla viene affidata alla squadra opposta a chi ha fatto cadere la palla. Il mediano di mischia (n.9) dovrà, al segnale dell’arbitro introdurre il pallone a metà tra le due squadre che attraverso la spinta e al tallonaggio appunto del tallonatore cercheranno di conquistare la palla facendola uscire dai piedi dell’ultimo uomo del pacchetto (numero 8). Chi sono i giocatori che compongono la mischia?

La mischia è composta dai numeri 1 e 3 che sono i piloni, i pilastri di tutta la struttura, dal numero 2, il tallonatore a cui è affidata l’organizzazione e la coordinazione della spinta. Le seconde linee (numeri 4 e 5 ) che “sorreggono” la prima linea e infine ci sono le terze linee (numeri 6,7,8) che hanno più una funzione di “contenimento” e di protezione del pallone. Le terze linee sono fondamentali in difesa per mettere pressione alla manovra di attacco mentre in fase offensiva è fondamentale la loro reattività e propensione all’avanzamento. Abbiamo trattato fino a questo momento solamente le regole base di queste due fasi di gioco, ma siamo sicuri che per i neofiti possono essere delle piccole indicazioni per comprendere meglio il nostro sport.

Mirko Clemente – Rugbymeet

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