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David Campese, leggenda Wallabies… e non solo!!

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David Campese, la storia di una delle colonne portanti del rugby, uno dei giocatori più forti di sempre

Per chi è avvezzo al mondo del rugby è quasi impossibile non conoscerlo. Per coloro, invece, che si fossero appassionati da poco allo sport della palla Ovale beh.. che dire? Uno dei giocatori più forti di sempre,definito uno dei primi “giocatori moderni” quando iniziava a correre,nascondendo la palla sotto il braccio destro, faceva letteralmente DANNI.
3/4 ala dotato di velocità formidabile e un cambio di passo fulmineo, David Campese è sicuramente una colonna portante della storia di questo sport.
Figlio di un emigrato veneto di Montecchio Precalcino, Campese nacque e crebbe nella cittadina di Queanbeyan nel New South Wales nell’Ottobre del 1962. Passati gli anni della scuola esordì in prima squadra con i Queanbeyan Whites e fin da subito mostrò le sue innate abilità. Dopo aver brillato con la selezione dell’Under 21, nel 1982 venne convocato per la prima volta con la nazionale maggiore in occasione della Bledisloe Cup contro la Nuova Zelanda, occasione in cui segnò la sua prima meta con la maglia dei Wallabies.
Due anni più tardi David arrivò in Italia approfittando dei calendari invertiti dell’Emisfero Sud, fu convinto da Vittorio Munari al tempo allenatore del Petrarca Padova e in parte anche per la vicinanza della famiglia del padre che ogni domenica era sugli spalti.
A Padova collezionò 3 scudetti di fila nelle stagioni dal 1985 al 1987.
Nel 1988 l’Amatori Milano, al tempo guidato alla presidenza da Silvio Berlusconi, ingaggiò il giocatore australiano il quale riuscì ad arrivare per due anni di fila in finale per lo scudetto, ma perdendo in entrambe le occasioni; finchè nella stagione 1991 riuscirono finalmente a portare a casa il titolo. L’Amatori riuscì anche a ripetersi nella stagione 1992-93, collezionando così il suo sedicesimo scudetto, ma dovendo salutare Campese, che sarebbe tornato poi a giocare in Australia con i Waratahs nel Super 12.
Finito il “periodo italiano”, quindi Campese tornò in patria e nel 1995 partecipò alla coppa del mondo, per poi finire la carriera la stagione successiva, nel 1996. Campese fu il secondo giocatore in assoluto ad avere superato le 100 presenze internazionali.
Nel 1998 Campese si unì alla nazionale a 7’s australiana aggiudicandosi un bronzo ai XVI Giochi del Commonwealth, peccato però che quest’evento fu anche l’addio al rugby giocato di uno dei giocatori più forti di sempre nonché inventore del famoso “passo dell’oca” in fase offensiva.

Giorgio Pegoraro – Rugbymeet

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