Emile Griffith contro Benny Parret un match con un finale tragico, ma con un significato profondo
Emile Griffith è un pugile. È nero. È gay. Emile Griffith sale sulla bilancia per le operazioni di peso. Il suo avversario, Benny “the Kid” Parret, gli si avvicina, gli tocca il culo, e lo chiama “maricòn”, frocio, davanti a tutti, giornalisti compresi. Emile Griffith non reagisce. Il 24 marzo del 1962 è il giorno dell’incontro fra Griffith e Paret. Si combatte sul ring del glorioso Madison Square Garden. In palio c’è la corona dei pesi welter. È il 12 round. L’ultimo. Paret è all’angolo. Alle corde. È sfinito. E sa di avere perso il match. Griffith lo guarda, sembra quasi annusarlo, e poi gli rifila una serie di colpi di una violenza tale che Paret si accascia al tappeto ed entra in coma. Morirà dopo nove giorni.