Il professionista Maurizio Arrivabene ha rivoluzionato il clima in casa Ferrari, più ottimismo e meno paura
La grande vittoria della Ferrari di domenica ha proprio gasato l’ambiente del cavallino rampante. Il primo posto del pilota tedesco e la rimonta di Raikkonen fanno credere che la stagione della Ferrari sia meglio di quanto ce l’eravamo immaginata. Gap colmato con la Mercedes si o no? Per quanto si è visto in queste prime gare la risposta è assolutamente sì! I cambiamenti all’interno della rossa scuderia in estate sono stati tanti. Uno su tutti la sostituzione dell’attuale direttore sportivo.
Maurizio Arrivabene ha infatti preso il posto di Marco Mattiacci, dal 24 settembre 2014.Un passato nel marketing per Arrivabene, che la breve biografia di Wikipedia definisce così:
Dopo vent’anni di lavoro nell’ambito del marketing in Italia e all’estero Arrivabene, nel 1997, entra nella filiale europea di Philip Morris a Losanna. Si è dedicato al marketing e alle attività promozionali della multinazionale, arrivando a ricoprire il ruolo di Vice Presidente di Marlboro Global Communication. Dal 2011 ha ricoperto la carica di Vice Chairman Consumer Channel Strategy and Event Manager per Philip Morris International. È consigliere indipendente del consiglio d’amministrazione della Juventus FC, nonché membro della Sport Business Academy nell’ambito della SDA dell’Università commerciale Luigi Bocconi. Dal 2010 è inoltre membro della F1 Commission in rappresentanza di tutte le aziende sponsor della Formula 1.Dal 24 novembre 2014 è direttore sportivo della Scuderia Ferrari in sostituzione di Marco Mattiacci.
Egli stesso, però si definisce “mago Oronzo”, sarà veramente un mago? Un po’ di magie le ha fatte in effetti. La Ferrari della scorsa stagione di Formula Uno sembra scomparsa a favore di una nuova grande monoposto. La vettura non fatica più e il team sembra più unito che mai. “Papà operaio, mamma casalinga. Arrivabene comincia a lavorare presto per pagarsi gli studi. Un uomo che si fa da solo“. Così lo definisce il quotidiano sportivo “Gazzetta dello sport”. Poi la carriera e la svolta Ferrari. La scelta di vita dopo il GP di Russia. Così Arrivabene racconta il suo incontro con il dirigente ferrarista: “Marchionne mi ha proposto questo ruolo a fine ottobre. È stata sufficiente una chiacchierata, ci siamo stretti subito la mano”.
La sua strategia si spiega in poche e semplici aneddoti: “Basta parrocchie e parrocchiette“, dice. “Non credo all’architetto che non parla coi muratori“, continua. “In Australia mi sono tuffato in mezzo ai tifosi, senza di loro e i media dove andiamo?“. Anche il confronto con i piloti cambia. Non più entità divine, “sono anche loro dipendenti“. “In Australia mi sono comportato un po’ da Fonzie. Ma dobbiamo tenere i piedi per terra“, conclude poi. Questo è Maurizio Arrivabene. Un professionista con un’anima, duro quando serve, scanzonato come Fonzi quando si vince. Intanto, noi proviamo ad immaginare nei prossimi tempi una “biografia wikipediana” aggiornata con un sacco di vittorie tutte targate rosso Ferrari.