A quasi 120 anni dalla sua nascita esso rimane il torneo tennistico a squadre più importante al mondo
La Davis Cup, in partenza quest’anno dal 3 marzo, ha una storia antica che risale 1899. Essa rappresenta, infatti, il primo campionato in ordine cronologico a squadre nazionali non solo in ambito tennistico. Essa è la massima competizione mondiale di tennis a squadre maschile ed è riservato alle squadre nazionali che vengono scelte in base al ranking. L’equivalente femminile della Coppa Davis è la Fed Cup.
LO SVOLGIMENTO – Le squadre sono chiamate a disputare una serie di partite a eliminazione diretta che si tengono in tutto l’arco dell’anno. Tutte le nazionali ambiscono a rientrare nel gruppo di testa detto anche World Group o Gruppo Mondiale in cui sono previsti quattro turni di gare distribuiti in quattro week-end nell’arco dell’anno. Ogni sfida tra due nazioni del Gruppo Mondiale consiste in 5 incontri disputati nell’arco di tre giorni. Il primo giorno si svolgono i due incontri singoli, un incontro di doppio si disputa nel secondo giorno, mentre nel terzo gli ultimi due incontri sono di nuovo dei singoli. Tutti i singoli incontri sono al meglio dei 5 set, senza tie-break nel set decisivo. Se una squadra si è già assicurata la vittoria, gli incontri restanti vengono abbreviati al meglio dei 3 set, previo accordo tra i due team. La selezione delle teste di serie viene invece fatta direttamente dal comitato della Coppa Davis che valuta sia il ranking dei giocatori che ci parteciperanno, sia i risultati ottenuti l’anno precedente dalle varie nazionali nella competizione.
LA STORIA – La Coppa Davis, fino alla morte del suo fondatore nota come International Lawn Tennis Challenge, prende il nome proprio da colui che l’ha fondata, Dwight F. Davis. Egli che frequentava all’epoca l’università di Harvard e che faceva parte della squadra di tennis del college americano decise insieme ai suoi compagni di sfidare i colleghi tennisti inglesi. Proprio Davis per primo comprò la coppa d’argento, trofeo tipico del torneo, di tasca propria. Nei primi anni il trofeo si è disputato tra Belgio, Austria, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Australasia (Australia e Nuova Zelanda disputavano insieme il torneo). A queste nazioni se ne aggiunsero sempre di nuove con il corso degli anni fino al centesimo anniversario dalla nascita della Coppa dove a disputare le varie gare furono 129 nazioni. Gli U.S.A. sono la nazione che ha vinto più volte la Coppa Davis con 31 trofei conquistati, seguita dall’Australia con un totale di 23 , la Francia e il Regno Unito con 9 Coppe Davis ciascuno, la Svezia con 7 e Australasia con 5.
L’Italia si aggiudicò il trofeo, invece, la prima e purtroppo l’ultima volta nel 1976, con una squadra passata alla storia composta da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Tonino Zugarelli e capitano non giocatore Nicola Pietrangeli. L’Italia però è giunta altre 6 volte in finale nel 1960, 1961, 1977, 1979, 1980 e 1998, non riuscendo in nessuna di queste ad agguantare il trofeo d’argento. Nella classifica dei cento tennisti con più vittorie in Coppa Davis ritroviamo con orgoglio al primo posto Nicola Pietrangeli, al diciannovesimo posto Adriano Panatta, Orlando Siriola al trentaquattresimo posto, Uberto De Morpurgo al trentottesimo, al settantaquattresimo posto Giorgio De Stefani e al novantaseiesimo posto Corrado Barrazzutti.
COPPA DAVIS 2015 – Dopo che l’anno scorso la Coppa Davis è stata assegnata alla Svizzera, quest’anno essa sarà contesa da le 16 squadre del gruppo mondiale e le circa cento squadre dei gruppi zonali. I team della top 16 sono: Francia, Germania, Italia, Svizzera, Stati Uniti, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Serbia, Croazia, Canada, Kazakistan, Argentina, Australia, Belgio, Giappone e Brasile. Tra le 8 teste di serie anche l’Italia, che disputerà la sua prima partita contro il Kazakistan. Partecipano agli spareggi le 8 squadre perdenti il primo turno del Gruppo Mondiale e le 8 promosse dal Gruppo I delle tre divisioni zonali (Americhe, Asia/Oceania, Europa/Africa).
La Coppa Davis vanta una storia lunga più di un centenario, essa è un pezzo imprescindibile del gioco del tennis che non potrà mai essere cancellato.