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Australian Open 2015: il quadro delle semifinali

SportFair

Definite le semifinali degli Australian Open 2015. Qualche nome ce lo aspettavamo, qualche altro pensavamo potesse cadere prima e poi c’è l’exploit del giovane outsider: di tutto un po’. Molte sorprese tra le donne, come la semifinale che vedrà opporsi la n°1 incontrastata Serena Williams e la giovane Madison Keys e che sancirà finalmente la partecipazione di una statunitense alla finale di Melbourne, evento che non accadeva da ben 5 anni. Ma andiamo per ordine. Meno sorprese tra gli uomini con Murray e Djokovic pronti ad agguantare la finale, con Berdych che insegue il suo primo major e con il campione in carica Wawrinka che difenderà la sua corona con le unghie e con i denti.

LaPresse/Reuters

La prima, inaspettata ma per questo non meno bella semifinale, è quella che oppone Maria Sharapova (2) ed Ekaterina Makarova (10) sulla Rod Laver Arena. Un derby interessante che riconferma la crescita della Makarova, alla sua seconda semifinale in un Grande Slam. La n°2 del mondo Sharapova non ha mai perso in cinque incontri contro la connazionale, che ha vinto solo un set sugli 11 giocato in totale. “Sono di fronte ad un’avversaria che non arriva da favorita”, ha detto MaSha, vincitrice di cinque major in carriera. “E’ sempre una situazione difficile perché lei arriva in partita libera, quasi felice di esserci arrivata e questo è pericoloso”. Attenzione massima per la Sharapova che nelle 18 semifinali di Slam giocate in carriera è al 50% esatto di vittorie. L’altra semifinale femminile la giocheranno le statunitensi Serena Williams (1) e Madison Keys. Solo tre giocatrici hanno battuto entrambe le sorelle Williams durante lo stesso Slam ed è qualcosa alla quale probabilmente la Keys sta pensando di fare in vista del match di giovedì,quando sfiderà Serena per la prima volta in carriera. La 19enne sta giocando il suo 11° major e cercherà di affrontare lo strapotere della Williams in punta di piedi, come ha fatto nelle vittorie contro la testa di serie n°4 Petra Kvitova e con Venus ai quarti, quando,oltre ad affrontare un bruttissimo raffreddore ha dovuto sopportare un dolore all’anca.

La semifinale di giovedì vedrà Andy Murray (6) sfidare Tomas Berdych (7). I due si incontrano per la undicesima volta in carriera, la prima da quando il ceco si è affidato al nuovo allenatore Dani Vallverdu, ex allenatore di Murray e amico intimo del britannico. Berdych conduce il testa a testa 6-4 e arriva a questo match fiducioso della straordinaria vittoria in tre set su Rafael Nadal nei quarti di finale. Vallverdu ha portato novità positive al gioco di Berdych e in questa occasione potrà consigliare in maniera precisa e dettagliata come affrontare il suo ex ‘assistito’. Ma Murray non ha abboccato alle provocazioni della stampa britannica riguardo questa situazione: “Il mio obiettivo non è quello di battere Dani, il mio obiettivo è quello di battere Berdych”. Abbiamo capito che ci sarà una bella sfida fuori dal campo, ma  on court ci saranno solo i possenti colpi di Berdych contro l’astuzia tattica di Murray, che sta cercando di raggiungere la sua quarta finale agli Australian Open. L’ultima semifinale è ormai divantata un ‘classico’ del tennis degli ultimi anni: Novak Djokovic (1) contro Stanislas Wawrinka (4). Dopo che lo svizzero ha messo fine ai tre anni di regno di Djokovic a Melbourne Park lo scorso gennaio in un quarto di finale epicoci si aspetta che il livello e la battaglia siano all’altezza di un così importante obiettivo per i due tennisti, quasi si trattasse di una resa dei conti. Djokovic, quattro volte campione agli Australian Open, non ha perso un set durante tutto il torneo ed ha subito un solo break. Per prepararsi alla sfida di venerdì, il serbo guarderà il video della partita dello scorso anno evitando l’ultimo punto: “Tutto il resto va bene”, ha detto Djokovic in conferenza stampa, dopo la sua vittoria contro il canadese Raonic. “Anche in questo caso, naturalmente, è necessario fare un’analisi video. “Bisogna arrivare con lo stato d’animo giusto in partite di questo tipo, perché questo si tratta della semifinale di uno Slam e si sta giocando contro un top player. Non si può tornare indietro adesso, è il momento di dare il meglio”.

 

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