Giro d’Italia, Nibali torna in Sicilia: l’Etna, la maglia rosa a Messina, il ricordo di Scarponi e quel siparietto col signore distinto in Hotel… [FOTO, VIDEO e INTERVISTA]

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SportFair

Giro d’Italia, intervista a Vincenzo Nibali nel giorno di riposo in Sicilia

In un tranquillo e soleggiato giorno di riposo, Vincenzo Nibali s’è goduto la sua terra, la sua Sicilia. Per la terza volta al Giro in Sicilia, lo Squalo dello Stretto ai nostri microfoni nell’albergo di Trabia ha voluto ricordare i suoi precedenti, con l’emozione della prima volta (che non si scorda mai). Lo Squalo ha senza mezzi termini detto che sfilare in maglia Rosa nella sua Messina non è certo un obiettivo, anzi. Sarebbe un rischio: significherebbe sfiancare la squadra sin dall’inizio della corsa, e non è soltanto una dichiarazione di facciata. Nibali questo Giro punta a vincerlo, e per vincerlo bisogna arrivare al top della condizione nell’ultima settimana. Molto sereno, riesce a scherzare alla vigilia di una tappa così importante: “Visconti mi ha detto che domani se la vede lui, “lascia fare a me”, quindi io … lo aiuterò (ride, ndr). No, parlando seriamente – continua – sarà una tappa dura, difficile, si viene dal giorno di riposo, dovremo vedere come stiamo. Se c’è la forma, a che punto è. Come stanno gli altri: saremo lì tutti vicini a guardarci e a controllarci“.

Impossibile non pensare a Michele Scarponi: “è come se fosse qui con noi, ci manca tantissimo e facciamo di tutto per non farcelo mancare. Come se fosse con noi, gli parliamo, facciamo battute, come faceva lui e come voleva lui. Se voglio vincere il Giro per dedicarglielo? Sì, sicuramente, ma forse è molto più importante, ed è ciò che vorrebbe lui da lassù adesso, stare vicino a sua moglie e ai suoi figli a prescindere dai risultati sportivi“.

Assediato dai fans, soprattutto tanti bambini, Nibali è stato raggiunto anche dal Sindaco di Trabia Leonardo Ortolano che ha spiegato a Sport Fair come lo Squalo sia “orgoglio siciliano”.

Poi dopo cena dall’Hotel esce un signore distinto ed elegante, vestito in giacca e cravatta, che ci avvicina e chiede: “ma c’è Vincenzo Nibali qua? Tutti parlano di lui, tutti dicono che è qui … io neanche lo conosco!“. “Sì, guardi, è lì appoggiato alla ringhiera, insieme ai suoi compagni“. “Ma quale? Sono tutti vestiti uguali“. “Il primo, come lui: the number one“. “Quello è Nibali?”. “Sì”. “Puoi farmi una foto?“. “Ahahah, certo, neanche lo conosce e vuole farsi la foto“. “Non lo conosco ma so che è un grande per noi siciliani“. A quel punto interviene lo Squalo, con tono scherzoso e minaccioso: “Ma lei è di Catania“. “No, no, sono di Palermo, ho la voce bassa per il raffreddore…“. Perchè Nibali e il ciclismo sono anche questo, simbolo di uno sport straordinario e di una terra ancora in cerca di eroi per essere orgogliosa di se stessa.

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