Molto spesso ci capita di sentire parlare di arti marziali, ma dietro queste discipline c’è una storia lunga più di cinquemila anni
Le arti marziali risalgono a circa cinquemila anni fa e sono state praticate per la prima volta in Mesopotamia, fino ad arrivare al Medio Oriente e successivamente all’India. Secondo la tradizione 1500 anni fa nel monastero di Shaolin-si, il monaco buddista indiano Bodhidharma ha dato i primi insegnamenti ai religiosi in modo da potergli permettere di difendersi dagli attacchi dei banditi.
L’arte marziale praticata da Bodhidharma è il kung fu, da cui deriva successivamente il karate, che al giorno d’oggi è l’arte marziale più diffusa al mondo. Il termine “marziale” deriva da Marte, ovvero il Dio della guerra e tramite quasi ogni arte è possibile risalire al significato già dal suo nome.
Per esempio molte arti marziali contengono il termine Do, che in giapponese significa “arte”, “disciplina” o “strada da seguire” e si trova nella maggior parte delle arti marziali, tra cui Karate-do che significa “via della mano vuota”, oppure il Tae-kwon-do, ovvero “arte di tirare calci e pugni”.
Ci sono poi altre importanti arti marziali tra cui Ju- Jitsu e Sumo, che significano rispettivamente “tecnica della flessibilità” e “strattonarsi”, oppure il Wushu- Kung-fu, che significa “maestria nell’arte della guerra”. Invece tra le tecniche occidentali la più diffusa è la Capoeira, la cui etimologia è invece misteriosa.