Un’ora al buio, in silenzio, senza smartphone né forza di gravità: si chiama Floating l’innovativa tecnica di rilassamento per corpo e mente che si pratica in speciali vasche a forma di guscio e permette di incrementare le performance anche del 30%
Combattere l’ansia, rigenerare i muscoli e ritrovare la concentrazione per affrontare una competizione sportiva, riprendersi più in fretta da infortuni o ricaricarsi dopo un allenamento intenso senza dover ricorrere a integratori: da oggi si fa galleggiando al buio per un’ora in una speciale vasca a forma di guscio. La tecnica si chiama “Floating”, letteralmente galleggiamento, ed è già molto diffusa negli Stati Uniti e nel Nord Europa.
Ancora poco conosciute in Italia, le “vasche di deprivazione o isolamento sensoriale” permettono al cervello di fare una sorta di reboot di processi che stanno alla base del sistema endocrino e immunitario e al corpo di incrementare le performance atletiche. Grazie all’assenza di gravità e al potere del magnesio, che riduce il gonfiore, disintossica i muscoli dall’accumulo di acido lattico e aiuta il rilassamento muscolare.
E’ la soluzione satura di sale di Epsom (solfato di Magnesio), infatti, che permette di galleggiare all’interno di queste speciali vasche, strutturate come un guscio in cui scivolare e isolarsi dal mondo esterno. Pur non avendo la pretesa di sostituirsi alla terapia medica, questa tecnica rappresenta un eccellente aiuto per l’abbattimento dello stress, la riduzione del cortisolo ed epinefrina nel sangue, i dolori muscolari e la ripresa dopo allenamenti intensi o infortuni. Atleti professionisti di differenti discipline utilizzano il floating in fase di preparazione e ripresa, dai team olimpici inglesi, australiani e greci ai giocatori di baseball e di calcio in Italia e nel mondo. Qualche esempio? Sciatori professionisti come lo svedese Jon Olsson. O ancora: Carl Lewis, che si preparò con questa tecnica quando segnò il record nel salto in lungo.
Studi effettuati su atleti professionisti che hanno praticato regolarmente il floating hanno dimostrato un incremento delle performance personali fino al 30%. I benefici fisici del galleggiamento sono comprovati da oltre 300 testi scientifici pubblicati in tutto il mondo.
Ma non solo: galleggiare per un’ora in totale relax aiuta sia il corpo che la mente. E’ dimostrato come il floating aiuti a ridurre la pressione sanguigna e i livelli di cortisolo ed epinefrina, mentre per contro il corpo fa scorta di endorfina ed encefalina, ormoni che favoriscono la sensazione di benessere e contribuiscono ad abbattere dolore e fatica.
La sensazione che si prova in vasca è più simile al fluttuare nello spazio che al galleggiare in piscina, in quanto la soluzione salina è mantenuta alla stessa temperatura del corpo. Il buio e il silenzio fanno il resto, permettendo di raggiungere uno stato di profondo rilassamento. Ma è possibile anche ascoltare la propria musica preferita o addirittura telefonare al proprio coach. Le vasche sono inoltre attrezzate per la cromoterapia. Una seduta dura in media 1 ora/1 ora e mezzo.
A progettare le innovative vasche è stato Paolo Petracchi, giovane ingegnere aeronautico che a un certo punto della vita ha deciso di spendere il proprio bagaglio di conoscenza su un campo completamente diverso, ma in rapidissima espansione. Se solo qualche anno fa il mercato delle vasche di galleggiamento poteva essere considerato una nicchia, oggi vale 90-100 milioni di euro (con l’aspettativa di raggiungere gli 800 nel giro di 3 anni) e negli Stati Uniti i centri si moltiplicano a ritmo esponenziale.
Float&Co. è l’unico produttore di vasche di deprivazione sensoriale in Italia, mentre se contano 16 in tutto a livello mondiale. I sistemi di sanificazione dell’acqua vengono sviluppati a Carmignano (Prato) mentre i componenti della vasca vengono prodotti in altre zona della Toscana e a Ferrara.
In Italia ad aprire la strada è stata Milano, dove il primo centro di galleggiamento ha aperto nel 2014. In seguito ne sono sorti altri, principalmente al Centro Nord, fino all’apertura del centro Floating Flo di Firenze, a novembre 2015, da parte dello stesso Petracchi. Le “vasche di deprivazione sensoriale” di Firenze, però, sono diverse da tutte le altre: cinque i brevetti innovativi registrati, a partire dal design, che segue le proporzioni auree. Altri accorgimenti riguardano l’idraulica e il cosiddetto “FlyFloating”, ovvero la proiezione di filmati all’interno della vasca, che danno l’impressione di vivere realmente l’esperienza che sta guardando. Così ad esempio guardando il volo di un’aquila dalla prospettiva del volatile, il cervello – privato di riferimenti spaziali – tende a immedesimarsi in quello che vede e si “convince” di stare volando.
Non a caso le sessioni di galleggiamento vengono utilizzate anche per sedute di coaching o per smettere di fumare. “Durante la veglia – spiega Petracchi – il nostro cervello è impegnato per il 75% nel mantenere l’equilibrio, monitorare ciò che succede intorno a noi e gestire i nostri movimenti. Se togliamo tutti gli stimoli esterni, la nostra mente scivola in uno stato di profondo riposo: un’ora di galleggiamento equivale a 6/7 ore di sonno”. Il floating aiuta anche a combattere i disturbi del sonno, in quanto “allena” il cervello a lavorare sulle onde theta, ovvero lo stato che precede il sonno. E durante il quale facciamo scorta di endorfina, l’ormone della serenità.